//GLI ANIMALI DI CALVINO: SERENELLA IOVINO

GLI ANIMALI DI CALVINO: SERENELLA IOVINO

di | 2023-11-24T17:41:21+01:00 24-11-2023 17:38|Alboscuole|0 Commenti
di Daniel Tedesco Il giorno 26 ottobre 2023, nella scuola Alfieri, di Torre Annunziata, si è tenuto l’incontro con la docente universitaria e autrice del libro “Gli animali di Calvino”, Serenella Iovino. La Dottoressa ha fatto conoscere agli studenti la vera essenza di Calvino, e il concetto di antropocene, che lo stesso Calvino trattava in modo implicito nei suoi racconti. I temi trattati sono stati quelli relativi al rapporto dell’Essere umano, come citato dall’autrice, con la natura e di come egli serva ma, allo stesso tempo, rechi danni ad essa. Danni che, chiudendo il cerchio, si ritorcono contro l’Umanità. Approfondito anche il tema delle radici prendendo in esempio la storia della Persona che gli alunni avevano davanti, una comunissima persona torrese, piccola, che attraverso tanti viaggi è finita per diventare autrice e insegnare negli Stati Uniti. La Iovino sostiene che a un certo punto della vita non dobbiamo restare ancorati alle nostre radici, ma bensì trasformarle in qualcosa di nostro da portare sempre con noi e, perché no, da ripiantare in giro per il pianeta. A seguito di queste brillanti riflessioni, gli alunni hanno provveduto a intervistarla, chiedendole principalmente due cose: quali possono essere le formiche argentine, tratto dal racconto, di oggi e cosa rappresentassero per lei, e cosa ha portato di Torre negli Stati Uniti. L’insegnante ha risposto egregiamente: iniziando con la prima, dopo un piccolo periodo di riflessione, intende quest’ultima come domanda a trabocchetto, ed esprime la sua opinione, dicendo che le nostre formiche argentine possono essere sicuramente le varie minacce finanziarie e politiche, facendo riferimento al tema UOMO-AMBIENTE, ma anche le nostre inquietudini, appunto perché Calvino attraverso quel racconto descrive l’esistenza che può diventare come un macigno insopportabile se non si impara l’arte della convivenza con il dolore. Dunque, fa capire che certe cose,  come nel suo racconto, non si possono estirpare, quindi bisogna imparare a conviverci. Mentre nella seconda risposta tratta il tema delle radici, di come lei sia sbocciata e di come devono farlo tutti, per poter vivere al massimo. Dunque si ritiene questo incontro estremamente importante, formativo, e necessario per la crescita del senso critico e di ciò che insegna la scuola; si spera ce ne siano altri, perché necessari.

I. C. Vittorio Alfieri di Torre Annunziata (NA)