//EDGAR ALLAN POE: LO SCRITTORE MALEDETTO

EDGAR ALLAN POE: LO SCRITTORE MALEDETTO

di | 2025-01-19T17:16:02+01:00 19-1-2025 17:16|Alboscuole|0 Commenti
dalla Relazione del TGTassoNews  – oggi vogliamo parlarvi di uno scrittore che è in parte un mistero: lo scrittore americano Edgar Allan Poe. Ma sarebbe riduttivo definirlo solo uno scrittore, perchè fu anche poeta, critico letterario, giornalista e editore. Fu iniziatore del racconto poliziesco e del giallo psicologico, scrivendo anche storie di fantascienza e avventura, ma anche un poeta romantico di valore, anticipando il simbolismo e il “maledettismo”. Chapeau! Oggi, viene considerato il primo scrittore alienato d’America, avendo dovuto lottare per buona parte della vita con problemi finanziari e personali, oltre che con l’incomprensione del pubblico e della critica dell’epoca. Ha avuto una vita breve (è morto a 40 anni), segnata dalla sofferenza e dai problemi economici. Una serie di avvenimenti perlopiù drammatici intervallati da sporadiche gioie e un grande talento letterario. Nato il 19 gennaio del 1809, Edgar Allan Poe è figlio di due teatranti; quando solo due anni dopo muoiono entrambi, il suo destino sarà legato alla generosità dei tutori. Dopo aver lasciato l’accademia e, poi, la vita militare, Edgar Allan Poe sarà il primo scrittore statunitense a cercare di vivere unicamente grazie al proprio talento, senza, quindi, affiancare la scrittura a un più remunerativo lavoro primario. Le cose non sono cambiate così tanto, e anche oggi è difficile per un autore vivere solo di scrittura, ma in pieno Diciannovesimo secolo la situazione era indubbiamente peggiore: l’assenza di una legge sul diritto d’autore costringeva a vendere la propria opera al migliore offerente senza aver modo di guadagnare dalle copie vendute. Edgar Allan Poe resta quindi senza un soldo in tasca e, nonostante la qualità e l’originalità dei suoi racconti gli conferiscano notevole celebrità, non verrà mai davvero capito e apprezzato dal grande pubblico. La solitudine e i turbamenti dell’autore si riflettono nelle sue opere, come la poesia “Il corvo” e i numerosi racconti del terrore e del grottesco. Poe, come i suoi personaggi, è tormentato emotivamente, instabile, e la precoce morte della moglie, malata di tubercolosi, accentua i problemi psicologici dello scrittore che, cerca di sfuggire alla solitudine attaccandosi alla bottiglia. Un declino fisico ed emotivo che lo condurrà a quella misteriosa e mai risolta morte, appena due anni dopo. Infatti, Edgar Allan Poe viene trovato a Baltimora il 3 ottobre del 1849, delirante e in fin di vita, dopo diversi giorni in cui se ne sono perse le tracce. Il 7 ottobre muore senza aver mai riacquistato pienamente coscienza. Al suo funerale partecipano meno di dieci persone. Era completamente solo, al punto che non si riescono a chiarire neppure le circostanze della sua morte. L’unica cosa certa è che viene ritrovato in una città che non è quella dove avrebbe dovuto trovarsi (stava andando a Philadelphia per una questione editoriale), nei pressi di un seggio durante le elezioni, e che nel delirio continua a ripetere ossessivamente “Reynolds”: non si è mai potuto scoprire a cosa si riferisse. Edgar Allan Poe è morto per abuso di alcol? Rabbia? Epilessia? Colera? Tutte ipotesi possibili, ma la più accreditata, al momento, è che si sia trattato di un caso di cooping, una pratica elettorale fraudolenta per cui un povero malcapitato veniva sequestrato, drogato e costretto a bere per piegarne la volontà, e infine mandato a votare per un determinato candidato più e più volte sotto mentite spoglie. Edgar Allan Poe è passato alla storia come uno sregolato, un alcolista e un consumatore abituale di droghe. Tuttavia, questo aspetto riguarda solo i suoi ultimissimi anni di vita. La nomea di scrittore maledetto con cui Poe è passato alla storia, infatti, viene curiosamente ingigantita niente meno che dal suo esecutore letterario: Rufus Griswold. Griswold è un critico con cui Poe ha una lunga storia di dissapori misti a stima letteraria (era il curatore della famosa raccolta stroncata), e all’indomani della morte dell’autore, scrive un necrologio al vetriolo con l’intento di infangarne la memoria, più che commemorarla. Dunque, Griswold riesce ad accaparrarsi i diritti delle opere di Poe e, non soddisfatto, pubblica un memoir in cui lo dipinge come un perverso tossico alcolizzato. Ottiene però l’effetto contrario a quello sperato. Questa terribile reputazione, unita alle cupe tematiche delle sue opere, contribuisce a quella che è la vera e propria creazione di un mito: Edgar Allan Poe, il poeta maledetto. Ma come molti maledetti, in fondo, Poe era solamente un uomo terribilmente infelice. Vi lasciamo con un’ultima curiosità: dal 1949, un visitatore sconosciuto, comunemente denominato “Poe Toaster” (brindante a Poe), rese omaggio alla sua tomba ogni anno. Dato che questa consuetudine è proseguita per oltre 60 anni, è probabile che il “Poe Toaster” sia stato in realtà più di una persona, anche se il tributo era sempre lo stesso. Ogni 19 gennaio, nelle prime ore del mattino, questo personaggio faceva un brindisi con cognac presso la lapide originale di Poe, lasciando tre rose.

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