//Aspettando il Dantedì: intervista a Dante Alighieri

Aspettando il Dantedì: intervista a Dante Alighieri

di | 2024-03-02T16:38:15+01:00 2-3-2024 16:38|Alboscuole|0 Commenti
Giornaliste: Buongiorno Signor Alighieri, dal momento che il 25 marzo si celebrerà il Dantedì, abbiamo pensato di farle un’intervista chiedendole qualcosa riguardo la sua vita e le sue opere. Dante: Buongiorno, sono davvero molto felice e anche tanto curioso di rispondere alle vostre domande. Giornaliste: La ringraziamo. Vorremmo iniziare per prima cosa chiedendole qual è l’evento più significativo della sua vita? Dante: Un evento per me molto importante è stato quando ho incontrato Beatrice, una donna meravigliosa, una creatura venuta dal cielo sulla terra per testimoniare la grazia divinaGiornaliste: Molto interessante Signor Alighieri. Sappiamo inoltre che Lei ha scritto diverse opere ma vorremmo soffermarci sulla sua Commedia. Perché ha pensato di chiamarla così? Dante: Ho scelto questo titolo non solo per l’argomento trattato, il mio viaggio dall’Inferno al lieto fine della visione di Dio in Paradiso, ma anche per lo stile semplice della scrittura che ho utilizzato. Giornaliste: In classe abbiamo studiato anche alcune figure presenti nella sua opera, soffermandoci in modo particolare sull’Inferno. Che sensazione ha provato quando ha visto il suo maestro Virgilio? Dante: E’ nella selva oscura che mi appare Virgilio, il mio maestro, la mia guida, il mio faro di saggezza e di poesia. Mi sono emozionato molto quando l’ho visto e ho ascoltato quel suo non omo, omo già fui… Giornaliste: Può spiegarci adesso brevemente anche la struttura dei suoi regni? Dante: Certo, dovete sapere che mi sono basato sul sistema tolemaico, ho considerato infatti la Terra immobile al centro dell’Universo, di forma sferica. Riguardo la struttura dei miei regni posso dirvi che l’Inferno è diviso in 9 cerchi e nel punto più stretto dell’imbuto ho collocato Lucifero. Il Purgatorio è il regno in cui risiedono le anime di coloro che hanno peccato ma che si sono pentite prima della morte, è formato da 7 cornici. Il Paradiso è formato da nove sfere che ruotano intorno alla Terra. Intorno a questi nove cieli c’è l’Empireo. Giornaliste: Può a questo punto spiegarci la legge del contrappasso? Dante: Sì, il contrappasso è la corrispondenza tra i peccati commessi in vita e il castigo da scontrare; può essere per analogia o per contrasto se il castigo richiama o meno la colpa commessa. Giornaliste: Che cosa simboleggia per Lei il numero 3? Dante: Il numero 3 è simbolo della santissima Trinità, infatti mi ha accompagnato in qualsiasi momento della mia vita e della mia opera: 3 sono le Cantiche della Commedia (Inferno, Purgatorio e Paradiso), 33 i canti che compongono ogni cantica, 9 i cerchi infernali, le cornici del Purgatorio e i cieli del Paradiso.  Il poema è composto da terzine in rima incatenata ad esempio: ABA-BCB-CDC… Inoltre voglio aggiungere anche un’altra cosa, 3 sono le donne che mi hanno sostenuto sin dal primo momento: Beatrice, Santa Lucia e la Madonna. 3 infine sono poi le guide del mio viaggio: San Bernardo, Beatrice e Virgilio. Giornaliste: Grazie per aver risposto a tutte le nostre domande. Un’ultima curiosità: si sarebbe mai aspettato una giornata nazionale dedicata a Lei? Dante: Sinceramente no, però mi ha fatto davvero molto piacere scoprirlo e sapere che la possibile data dell’inizio del mio viaggio venga celebrata in tutta Italia. Giornaliste: Sì, molti studiosi hanno individuato nel 25 marzo 1300 la data in cui Lei si perde nella selva oscura anche se altri considerano la notte tra il 7 e l’8 aprile… Dante: Non vi aggiungo altro, sono però contento che avete iniziato il mio viaggio e che ogni anno lo celebrate in tutta Italia. Grazie mille. Giornaliste: Grazie a Lei, padre della nostra lingua italiana. Classe 2G, Gaia F., Asia V., Azzurra G. Jessica R.