//17 anni, Junko Futura: 44 giorni all’inferno

17 anni, Junko Futura: 44 giorni all’inferno

di | 2022-02-21T12:04:22+01:00 21-2-2022 12:04|Alboscuole|0 Commenti
di Puma e Ottelli Pubblicato di recente da J-POP in 4 volumi, “17 anni” è un manga scritto da Seiji Fujii e disegnato da Youji Kamata che ripropone, adattandola, la triste storia di Junko Furata, una studentessa diciassettenne che frequentava un liceo nella Prefettura di Saitama e che il 25 novembre 1988 venne rapita da quattro giovani appartenenti alla Yakuza, la Mafia giapponese, fra i quali Jo Kamisaku. La sua colpa fu quella di aver rifiutato le attenzioni di Kamisaku, anch’egli allora diciassettenne. Fu l’inizio di un calvario fatto di abusi e torture e durato ben 44 giorni.   Nel corso dei suoi 44 giorni di prigionia, Junko fu sottoposta a torture di ogni genere finché il 4 gennaio 1989, i suoi aguzzini, usando come pretesto la sconfitta a Mahjong Solitaire, un gioco da tavolo tradizionale giapponese, cosparsero di liquido infiammabile Junko e la bruciarono viva. Il giorno seguente i suoi assassini ne occultarono il cadavere in un barile, che riempirono di cemento e occultarono in una discarica.  I quattro le avevano scattato diverse foto, che evidenziavano le torture a cui l’avevano sottoposta e che furono utilizzate come prova al processo, durante il quale emerse anche che almeno un centinaio di adulti sapeva quanto stesse accadendo, o perché avevano preso parte agli stupri o perché ne erano venuti a conoscenza in altro modo. Tuttavia, essendo i giovani tutti minorenni, il giudice fu costretto a dar loro una nuova identità, ma i giornalisti riuscirono a venirne a conoscenza e li pubblicarono, sostenendo che dopo quanto avevano fatto non meritavano alcuna tutela. Sebbene tutti furono riconosciuti colpevoli, essendo minori la pena fu inferiore rispetto alla gravità del reato commesso, suscitando grande indignazione nella popolazione giapponese.  Questo caso, insieme a una serie di gravissimi reati che hanno visto come protagonisti dei minori, ha indotto il Parlamento giapponese a rivedere la legge contro la criminalità minorile istituita nel 1949 sotto l’influenza americana e mai modificata. Nel 2001 è stata approvata la nuova normativa che ha riformato i criteri attinenti all’imputabilità, abbassando l’età imputabile a 14 anni, e inasprito le richieste sanzionatorie.  Di recente la triste storia di Junko è tornata alla ribalta, e per il fumetto e perché molti Youtubers in rete hanno cominciato a interessarsene. Il fumetto è ispirato alla vicenda, ma presenta delle differenze evidenti. Nel fumetto, per esempio, la ragazza (chiamata Sachiko) ha una sorella gemella che contribuirà alle indagini ponendola in salvo.  È sempre più importante sensibilizzare le persone contro la violenza sulle donne, ed anche un manga può servire a farci riflettere sulla cattiveria dell’uomo e su quanta strada ci sia ancora da fare riguardo questo tema importantissimo.