//VENEZIA, UNA CITTÀ UNICA

VENEZIA, UNA CITTÀ UNICA

di Giacomo Pugliese- classe VG-


Dopo due settimane trascorse nella tranquillità e nel silenzio dell’Alto Adige, in 2 ore e 30 minuti di viaggio in auto con la mia famiglia mi sono ritrovato in un posto completamente diverso, in cui sentivo le persone parlare tante lingue diverse: la città di Venezia.

Appena arrivati abbiamo trascorso parecchio tempo sul vaporetto, un traghetto con cui abbiamo percorso metà Canal Grande. Ho così visto dei palazzi antichi e decorati che si affacciavano sull’acqua, dei taxi-barca, la polizia in motoscafo, le barche dei vigili del fuoco e tante gondole, tipiche barchette nere di forma allungata.

Arrivati a Campo santo Stefano, siamo andati al ca’ “Morosini”, alla camera “Morosini”, un appartamentino elegante con tappezzeria rossa, dove abbiamo sistemato le valigie. Per la cena siamo andati a “Bacaro’ Quebrado”, un ristorante dove la specialità erano i cicchetti tipici e non tutto era buonissimo.

Il giorno seguente, dopo una saporita dormita, abbiamo visitato Piazza San Marco, con la basilica di San Marco e il Palazzo ducale.

Dopo abbiamo visto la biblioteca “Acqua alta”, in cui c’erano migliaia di libri posizionati sollevati da terra per evitare che si trovino sommersi, in caso di acqua alta. C’erano anche una gondola all’interno e una attraccata all’esterno, all’uscita di sicurezza, su un canale, sulla quale io e mia sorella abbiamo letto un libro.

Alle basilica e ospedale dei santi Giovanni e Paolo ho usato una specie di telefono anni ’60, che raccontava la storia della cattedrale (era un po’ noioso).

Del ghetto ebraico mi hanno colpito case dal soffitto incredibilmente basso.

Ho anche percorso il Ponte dell’accademia, ponte sul canal grande di legno e metallo.

Dopo tanto camminare, finalmente al tramonto abbiamo fatto un meritato giro in gondola. Il nostro gondoliere si chiamava Andrea. Lui indossava una maglietta a strisce bianche e nere ed era gentile e simpatico. La sua gondola aveva poltroncine blu e fregi dorati. Dalla gondola abbiamo visto addirittura dei pesci. È stato davvero emozionante!

Poi, siamo tornati in appartamento e dopo cena io e papà siamo andati alla Basilica di Santa Maria della salute, con vista sul mare aperto.

Tutto questo in soli due giorni!

Infine, cari lettori, vi dico: Venezia è unica!