//Una bontà chiamata sospiri!

Una bontà chiamata sospiri!

di | 2018-12-03T10:09:51+01:00 3-12-2018 9:43|Alboscuole|0 Commenti
di Elena Campana (classe 3^A) – Tra i meravigliosi dolci della terra pugliese, un posto d’onore spetta ai “Sospiri” che a Bisceglie rappresentano l’ideale fine pasto e nella cui preparazione i maestri pasticceri locali si sfidano a chi riesce “ a far sospirare di maggior piacere” il cliente della propria pasticceria.Questo dolce è nato da una ricetta antichissima, che risale all’epoca delle nozze tra Lucrezia Borgia e il conte di Conversano, pronte per essere celebrate, con tanto di illustri invitati in attesa dell’evento, che aspettarono invano.Tra le tante leggende che si narrano attorno al dolce una dice che gli invitati furono “consolati” con certi dolci preparati per l’occasione dalle suore di clausura del paese, che si deliziarono il palato sospirando non si sa se per la loro bontà o per l’attesa infinita del mancato matrimonio. Un’altra leggenda racconta invece dei sospiri di un ragazzo innamorato di una fanciulla, il quale inventò il pasticcino dandogli la forma del seno morbido, prosperoso e sensuale dell’amata. Al tempo della loro creazione, i Sospiri venivano profumati con una goccia di rosolio; oggi si utilizza succo di limone per dare freschezza e per evitare di usare alcol.Una delle ricette dei Sospiri, quella della locale Accademia dei Maestri Pasticceri, prevede l’uso di 10 uova, un etto di zucchero e due di farina; si devono montare separatamente albume e tuorlo delle uova, raggiungendo il giusto equilibrio, quindi si mescolano assieme agli altri ingredienti e “soffiati” sulla teglia con il “sac a poche”, che viene infornata per 10-15 minuti a 210°C. Al termine della cottura, i Sospiri vengono lasciati raffreddare, tagliati a metà e farciti di crema chantilly, ricoperti con zucchero a velo oppure con una glassa di zucchero fuso e, talvolta, con la classica ciliegina sulla punta.