//UN LEADER IN CONTROTENDENZA

UN LEADER IN CONTROTENDENZA

di | 2021-03-13T22:35:58+01:00 13-3-2021 22:35|Alboscuole|0 Commenti
  di Sofia Giunta – Avvocato, giurista e, oggi, ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte può essere definito senza ombra di dubbio, un leader insolito e controcorrente: un uomo senza esperienza politica, che è stato capace di interagire con i più importanti rappresentanti politici internazionali, ma soprattutto con i  cittadini. Dopo anni l’Italia si è risvegliata moralmente, tra i complimenti degli altri Stati europei e non solo, che ci hanno ammirato per aver accolto un politico con la P maiuscola. Ma niente di tutto ciò ha a che fare con le sue azioni politiche; del resto nessuno avrebbe potuto affrontare un’ emergenza di tale portata senza sbagliare: ma sicuramente pochi l’avrebbero fatto con l’eleganza che lo caratterizza. In un ventennio di opportunismo e tracotanza, Conte ha remato contro l’immagine tipica del politico contemporaneo. Di quel politico che costruisce il proprio potere sull’ansia delle persone. La sua figura ha spiccato tra tutti coloro che hanno scelto la via più semplice al posto della diplomazia; coloro che hanno parlato alla pancia delle persone, premendo sugli istinti e sulle paure di chi per anni ha subito le conseguenze di Governi decadenti. Conte non ha basato la propria propaganda sull’ignoranza e sulla disperazione del popolo: ha preso nelle sue mani un’Italia in ginocchio e ha camminato con lei. Nonostante la diffidenza iniziale, Giuseppe Conte è entrato nelle case degli italiani e con fatica si è confrontato con un Paese che, a distanza di poche settimane, ha dovuto rinunciare a tutto. Si è commosso con la sua gente, gli è stato vicino; mai una parola fuori posto, un atteggiamento sopra le righe. Un presidente che si è rimboccato le maniche per conquistarsi la fiducia e che dopo un anno così difficile si è dimesso con la sua solita professionalità, silenziosamente e a testa alta; ha parlato col cuore in mano direttamente al popolo, lo ha rassicurato e salutato, e si è rammaricato di non aver potuto migliorare la situazione come aveva intenzione di fare. E tra gli applausi dei giornalisti e dei suoi colleghi, e tra le critiche di chi superbamente credeva di poter fare di meglio, ha sorriso all’Italia ed è uscito di scena. Nonostante i suoi fallimenti politici, l’Italia ha avuto la fortuna di sentirsi fiera, dopo tanto tempo, di essere stata guidata da chi non riduce la politica a uno spettacolo tragicomico da quattro soldi, ma da chi a nome dello Stato non ha mai fomentato odio ed ha elevato la dignità del Paese a un livello superiore rispetto al passato.