//Un “giardinetto all’inglese” in periferia. Perché no?

Un “giardinetto all’inglese” in periferia. Perché no?

di | 2020-06-11T11:44:00+02:00 11-6-2020 11:44|Alboscuole|0 Commenti
 

 Nell’immaginario collettivo locale ‘giardino inglese’ è sinonimo di centro; nel cuore della Palermo bene, infatti, limitrofa al centralissimo viale della Libertà’ si estende una vasta area di lussureggiante vegetazione costituita da piante rare ed esotiche. Il parco, ora ribattezzato Giardino Piersanti Mattarella, rivela in ogni tratto l’impronta di E. Basile attraverso una sintesi perfetta fra la rigogliosa natura e le opere d’arte esposte al suo interno; l’apparente disordine del paesaggio ispirato alla campagna inglese, a fronte del rigore geometrico tipico dei giardini all’italiana, riproduce, com’è noto, in modo più’ verosimile la spontaneità della vegetazione naturale e conferma il suo ruolo di polmone verde per una città ormai congestionata dallo smog.

     L’idea di realizzare in un quartiere periferico aree verdi di così grande estensione, per quanto possa rappresentare una risposta adeguata alla necessità di riqualificazione, auspicata da più’ parti, di spazi urbani lontani dal centro, risulta probabilmente poco concreta. Tuttavia, procedere al recupero di spazi esistenti al fine di conferire decoro anche ai quartieri meno centrali è un obbligo morale per chi nelle istituzioni ha il dovere di dare delle risposte a tutti i cittadini. Ci si riferisce, nello specifico, ad un’area incolta ed abbandonata limitrofa alla Sms G.A Cesareo, alla quale potrebbe essere affidata, in comodato d’uso, per fini didattici; in questa chiave la realizzazione di un giardino d’ inverno, al cui interno procedere alle sperimentazioni con gli studenti, un prato all’inglese e una cornice di vegetazione fiorita, ove inserire panchine e fontane appare una soluzione ragionevole al fine di sottrarre all’incuria e all’abbandono uno spazio che, se recuperato, cambierebbe il volto di via Paratore e gioverebbe al decoro della zona scongiurando il rischio di un parcheggio auspicato da più parti specie per un quartiere che proprio per la sua lontananza dal centro non presenta sostanziali difficoltà di posteggio.

    Le idee e i progetti per il recupero dell’area in questione si sprecano, ma si scontrano inevitabilmente con la trafila burocratica e con i tempi giudiziari incomprensibili per gli studenti, per le famiglie, per gli abitanti del quartiere e per chi, ad ogni modo, si trova a convivere quotidianamente con i disagi che la presenza di un’area incolta e spesso invasa dai rifiuti comporta. In sintesi concludiamo, affidando questo messaggio, sotto forma di un battage pubblicitario, alle pagine del nostro blog e del nostro giornale nella convinzione che il Comune, rappresentato a livello locale dalla Circoscrizione, possa intervenire prontamente raccogliendo le nostre sollecitazioni.

                                                                                                                  La redazione