//Suor Maria di Gesù ”una monaca che Dio amava assai” di Gionatan Annunziata, Rosaria Bochicchio, Giulia Roselli e Beatrice Sinisi Classe Seconda Scuola Secondaria di Primo Grado Ripacandida

Suor Maria di Gesù ”una monaca che Dio amava assai” di Gionatan Annunziata, Rosaria Bochicchio, Giulia Roselli e Beatrice Sinisi Classe Seconda Scuola Secondaria di Primo Grado Ripacandida

di | 2019-03-25T20:52:40+01:00 25-3-2019 20:52|Alboscuole|0 Commenti

A scuola abbiamo parlato dei personaggi importanti che hanno vissuto nel nostro paese. Un personaggio che ci ha colpito è Suor Maria Di Gesù, nasceva nell’anno 1723 a Pescopagano. Fin dalla più tenera età Felicia Araneo (il suo vero nome) trovò più piacere nella preghiera e nel silenzio piuttosto che nei giochi della sua età. Rimasta presto orfana di padre venne accolta dagli zii materni arcipreti don Giovanni e don Giambattista Rossi a Ripacandida. Quest’ultimo la guidò ad esercitarsi nella pratica della preghiera e della virtù. Felicia all’età di 15 anni iniziava l’anno di noviziato nel monastero, fondato dallo stesso Giambattista secondo la regola di Santa Teresa D’Avila, cambiò il nome di Felicia in Suor Maria di Gesù della Santissima Trinità, faceva parte delle Carmelitane scalze. Iniziava la sua vita monastica e nell’aprile del 1748 veniva eletta come prima priora , ricoprirà questo incarico in diversi periodi della sua vita religiosa. Dopo qualche anno dall’elezione, Sant’ Alfonso de’ Liguori, dopo aver fatto una missione a Melfi, conobbe il monastero di Ripacandida ed incontrò Suor Maria e rimase colpito e ammirato per la santità di quel luogo; le scrisse diverse lettere e la raccomandava come intermediaria presso Dio. In una lettera datata 1753 dice” Vi prego di pregare per me, ciò chè Gesù Cristo, mi faccia conoscere, quello che ha da fare per compiacerlo e mi dia la forza di farlo “. Nel 1571 S. Gerardo Maiella come S. Alfonso si recava a visitare il monastero ed ebbe l’incontro con Suor Maria di Gesù per discutere di cose divine . Ne nacque un’unione celestiale di spiriti tanto che , mentre si intrattenevano a parlare “ sul merito che ha Gesù ad essere amato” , San Gerardo si sollevò da terra in estasi e tenendosi alle grate, queste si torsero come se fossero di cera. La grata si trova presso il Museo Gerardino di Materdomini. San Gerardo provava un’ammirazione profonda per lei tanto che scrisse che ”era una monaca che Dio amava assai. ”. Suor Maria di Gesù si è dedicata completamente ad una vita di privazione piena di fervore religioso, obbedienza, carità e povertà fino alla morte il 18 maggio 1803. Morì in odore di santità, ma di lì a poco per ordine di Murat si dava luogo alla prima soppressione degli ordini religiosi nel 1808, così il silenzio cadeva su questa figura. Nel 1869, sessantasei anni dopo la morte, alla presenza di testimoni, veniva aperta la cassa lignea contenente il corpo di suor Maria di Gesù che veniva rinvenuto incorrotto. C’erano già le premesse per un processo di beatificazione, ma purtroppo le condizioni politiche non lo permisero infatti furono chiusi molti conventi, compreso quello di Ripacandida, con la seconda soppressione quella del neo nato Stato italiano. La seconda ricognizione avvenne nel 1982 a causa dei lavori resi necessari dopo il terremoto del 1980. Durante questi lavori veniva scoperta una cassa di legno posta sopra l’architrave della sagrestia, grande fu la sorpresa dei presenti, tra i quali monsignore G. Gentile ed in vescovo V. Cozzi, nel vedere integro il corpo di suor Maria di Gesù, nonostante gli anni e l’umidità del luogo. Nel 1995 il Consiglio Comunale le dedicava una strada ed il vescovo Todisco, nel 2007, costituiva una commissione per avviare una fase antipreparatoria alla canonizzazione della stessa. Per noi ragazzi questo personaggio rispecchia un modello di vita che tutti dovrebbero seguire sia i giovani che gli adulti, per la sua scelta di povertà, i suoi gesti di solidarietà ha aiutato il prossimo con l’aiuto di Dio. Se due santi l’hanno considerata “santa”, allora ci vorrà solo la preghiera della comunità di Ripacandida affinché venga riconosciuta tale, perciò non dobbiamo dimenticarla e dobbiamo farla conoscere il più possibile.