//Spesso mi domando

Spesso mi domando

di | 2019-01-26T08:15:24+01:00 26-1-2019 8:15|Alboscuole|0 Commenti
  Pensando ad Auschwitz, ai campi di concentramento, al genocidio degli Ebrei, spesso mi domando: “Come è possibile che tanti Tedeschi assecondarono gli atti criminali di Hitler e le sue farneticanti teorie della razza superiore, che determinarono la nascita dei Lager, delle camere a gas, dei forni crematori….?” Studiando la Storia, si legge che la Germania è stata la culla del Romanticismo, un movimento letterario che dava molta importanza ai sentimenti, all’amore, alla fantasia; si legge ancora che i Tedeschi erano grandi musicisti come Beethoven, grandi scrittori come Goethe, grandi scienziati, storici ecc. Per questo motivo, ci sono persone che, nonostante le testimonianze di gente che ha subito sulla propria pelle le nefandezze perpetrate nei campi di concentramento dai Tedeschi, per ordine di Hitler, affermano che la Shoah è tutta un’ invenzione. Questa gente, però, non tiene conto del bifrontismo tedesco. Nella Storia, infatti, si legge anche che la Germania ha un volto bifronte: da una parte , c’è la Germania del Weimar, romantica e amante della Cultura, dall’ altra parte c’è la Germania di Potsdam, militarista e aggressiva. Nel periodo in cui visse Hitler, fu quest’ ultima ad avere il sopravvento sull’ altra e a determinare la soggezione dei Tedeschi ad Hitler e l’accettazione dei suoi crimini. Ci sono stati e ci sono ancora oggi critici letterari che cercano le radici di queste due tendenze nel campo politico e in quello religioso e ritornano a Lutero, che insegnò ai Tedeschi ad essere sempre obbedienti all’ autorità costituita, oppure ritornano alla prodigiosa tradizione culturale della Germania di Weimar, che proclamava la libertà dell’ uomo di coltivare liberamente la propria vita interiore e di elevarsi alle grandi altezze della poesia, della Musica, della Filosofia, della Scienza… Di qui il bifrontismo tedesco, di un popolo che, secondo lo scrittore Thomas Mann, “ha dato al mondo tante belle cose, ma in pari tempo   gli è stato così fatalmente di peso.

Bianca Genco, Rosella Mannoni, Iryna Bulatova (V A)