//RIENTRO IN PRESENZA ANCHE PER GLI STUDENTI ISOLANI

RIENTRO IN PRESENZA ANCHE PER GLI STUDENTI ISOLANI

di | 2021-02-08T19:50:10+01:00 8-2-2021 19:50|Alboscuole|0 Commenti
di Martina Pellegrino – Con l’arrivo del 2021 ci si sarebbe aspettato di poter tornare alla normalità, ma così non è stato: le varie restrizioni, seppur con qualche cambiamento rispetto allo scorso anno, permangono. Tra le varie difficoltà portate da questa situazione, una delle principali che è necessario prendere in considerazione è la questione dell’ istruzione. Da molti mesi, o meglio da quasi un anno, gli studenti di tutta Italia, compresi universitari, si sono trovati a frequentare le lezioni da casa, da dietro uno schermo, attraverso la cosi detta “didattica a distanza”. Anche se da un lato la chiusura delle scuole e la conseguente introduzione della DAD hanno contribuito al contenimento dei contagi, e a permettere agli studenti “scansafatiche” di poltrire e oziare più facilmente, per la maggior parte degli  studenti appartenenti alla generazione Z, nonostante essi siano nati già dotati di dispositivi digitali, questa situazione si è rivelata piuttosto stressante. Le ore di lezione davanti al computer, gli eventuali problemi di rete, le ulteriori ore pomeridiane per lo svolgimento dei compiti assegnati,  che effettivamente durante questo periodo sembrano essere lievitati, le varie pagine da studiare in unione all’impossibilità di uscire, di svagarsi vedendo i propri amici, di coltivare le proprie passioni e agli eventuali problemi familiari, hanno portato molti studenti, anche tra i più seri, a perdere la motivazione, non solo nello studio, ma anche riguardo al prendersi cura di se stessi, nelle relazioni, seppur a “distanza”, con gli altri. In casi particolari, inoltre, molti studenti con particolari problemi familiari che vedevano la scuola e quindi il poter stare con i compagni come un posto dove poter distrarsi e dove poter staccare la spina per qualche ora dalle tensioni casalinghe, sono stati costretti, data la situazione, a stare in casa vivendo una situazione di forte stress psicologico. Va ricordato, inoltre, che con questa nuova modalità di insegnamento, gli studenti provenienti da fasce sociali meno agiate hanno rischiato una dispersione indotta: vi possono essere dei casi in cui allievi volenterosi, ma carenti di dispositivi elettronici, si trovano nella condizione di non poter partecipare alla didattica o di poterlo fare in modo precario. In molte famiglie, soprattutto più numerose, mancano i PC disponibili, mancano le connessioni ad Internet e in alcuni casi anche gli spazi domestici in cui sia possibile svolgere le attività scolastiche. È necessario parlare anche degli studenti con disabilità o anche dei bambini della scuola primaria che, per poter effettuare l’accesso alle piattaforme e per consultare i materiali didattici in forma digitale, necessitano della presenza costante di adulti, su cui, purtroppo, non tutti i bambini possono fare affidamento. Secondo questo punto di vista, secondo molti esperti la DAD può essere utilizzata come strumento integrativo insieme ai libri di testo, ma non può essere l’unico strumento di trasmissione del sapere per lunghi periodi, in quanto porterebbe a discriminazioni soprattutto per i soggetti “più deboli”. Ahimè, diversamente da come noi studenti pensiamo, la DaD non è stata una passeggiata nemmeno per i professori, soprattutto per quelli più anziani, trovatisi in difficoltà a utilizzare strumenti informatici e ad adattarli alle loro modalità di insegnamento, poiché abituati a tutt’altri tipi di didattiche. Adesso che siamo pronti per rientrare in presenza alla “scuola tradizionale” anche noi siciliani, e anche se al 50%, spero che possa rimanere aperta fino alla fine dell’anno scolastico, in quanto, dobbiamo ammetterlo, a volte noi giovani adolescenti non siamo molto propensi a rispettare le regole, fatto che potrebbe causare un ulteriore aumento dei contagi e di conseguenza saremmo, come si suole dire “bis e da capo”. In conclusione vorrei dire,  in particolare ai giovani come me, di non mollare, di mostrarsi maturi e responsabili, di provare a prendere questa situazione, per quanto si possa fare, sul ridere,  perché quando ne usciremo definitivamente niente e nessuno potrà fermarci…”perché tanto dopo la tempesta arriva sempre l’arcobaleno”.