//QUANDO LA CELLULA PERDE IL CONTROLLO

QUANDO LA CELLULA PERDE IL CONTROLLO

di | 2019-12-27T06:58:02+01:00 27-12-2019 6:58|Alboscuole|0 Commenti
 

“Quando la cellula perde il controllo. Capire il cancro per sconfiggerlo”.

É questo il titolo del libro presentato Venerdì 17 Dicembre dal dottor Giovanni Maga agli studenti e professori del liceo “Simone Morea”. Tutti hanno seguito attentamente e partecipato attivamente alla conferenza su un tema così importante e attuale, di cui spesso si sa troppo poco.

Il Dr. Maga è Primo Ricercatore Responsabile della Sezione Enzimologia del DNA & Virologia Molecolare presso l’Istituto di Genetica Molecolare IGM-CNR di Pavia e Professore a Contratto di Biologia Molecolare all’Università di Pavia. Si è sempre interessato allo studio della replicazione e riparazione del genoma in cellule animali e in virus. E’ autore/co-autore di più di 200 pubblicazioni su riviste internazionali in lingua inglese e di oltre 100 comunicazioni a congressi nazionali e internazionali. Impossibile non soffermarsi sulla sua formazione classica: rispondendo ad una domanda posta al termine della conferenza, ha ammesso orgogliosamente di essere stato uno studente del liceo classico e che il suo amore per la medicina è iniziato proprio tra i banchi di scuola grazie alla lettura di Ippocrate, considerato il padre della medicina moderna. Rivelando una memoria encomiabile, ha citato a memoria l’antico giuramento in latino.

 Il dr. Maga scrive nel suo libro che il grande medico greco è stato il primo a formulare l’ipotesi che i tumori fossero causati da squilibri nella fisiologia dell’organismo. Fino ad allora si pensava che la medicina fosse un misto di filosofia e teologia e le pratiche mediche sconfinavano spesso nella magia; solo in seguito agli studi di Ippocrate, invece, si capì che la malattia era originata da una causa naturale e non divina. Esattamente come i medici moderni, Ippocrate riteneva fondamentale il dialogo tra dottore e paziente, grazie al quale si poteva giungere ad una diagnosi e a una prognosi. Fu proprio lui a coniare il termine “carcinoma” da “karkinos” che in greco significa “granchio” e che in latino diventerà “cancer”, ovvero “cancro”. Questo termine richiama alla mente l’immagine di un granchio che divora i tessuti, infliggendo morsi dolorosi, esattamente come agisce il cancro. Come abbiamo detto, Ippocrate è considerato il padre della medicina moderna, ma non è stato il solo ad interessarsi allo studio delle malattie dell’organismo: innumerevoli figure di uomini hanno dedicato tutta la loro vita alla medicina, fino ad arrivare ai giorni nostri, con i passi enormi compiuti in ambito sanitario.

Il progresso delle conoscenze nell’ambito dell’oncologia è costante e in continua evoluzione. Grazie alle nuove scoperte, sono state ipotizzate  strategie più incisive per fermare questo male, ma, purtroppo, a tutt’oggi, esso rimane una malattia che continua a portare via oltre 9 milioni di uomini, donne e bambini ogni anno nel mondo. Esiste un solo metodo valido, utilizzato nell’antichità e oggigiorno, e valido anche in futuro: la ricerca scientifica. Essa è l’unica arma in nostro possesso per poter studiare a fondo il cancro e sperare di sconfiggerlo. Capire il cancro ci permette di non incorrere e non fidarci di terapie alternative non efficaci. Il dr. Maga nel suo libro ha citato saggiamente il passo dell’Odissea in cui le sirene incantano i marinai per poi ucciderli. Allo stesso modo, come sirene ingannatrici, centinaia di persone sfruttano e persuadono tanti malati già fragili, fisicamente ed emotivamente,  che sarebbero disposti a tutto pur di vincere quel male che li sta divorando. Ma queste cure alternative non hanno basi scientifiche, non sono state comprovate da un’adeguata sperimentazione, sono solo inganni che potrebbero portare anche alla morte.

Uno degli obiettivi della divulgazione e dell’analisi di questi temi così importanti è proprio quello di dare fiducia alla gente e di sostenere la ricerca scientifica, così da rendere il cancro sempre più curabile e magari un giorno sconfiggerlo.

Per questo ringraziamo di cuore il dottor Maga che si è messo a nostra disposizione, la Dirigente e tutti i professori che si sono impegnati per la realizzazione di questo incontro.

ANTONELLA DI NOIA, V B LC