//Personaggi: Malala Yousafazai, una voce nel silenzio

Personaggi: Malala Yousafazai, una voce nel silenzio

di | 2019-01-27T16:02:20+01:00 27-1-2019 15:50|Alboscuole|0 Commenti
di Elisa Pantaleo e Gloria Guerrieri – Malala Yousafazai è nata nel 1997 a Mingora, in Pakistan. Già da piccola manifestava un grande interesse verso lo studio, incoraggiata dal padre, politico impegnato nella difesa dei diritti delle donne, che la portava con sé e la faceva partecipare ai suoi discorsi e alle sue conferenze: si era resa così conto di voler fare politica e aiutare le persone. A soli 11 anni ha tenuto un discorso sulle ingiustizie, denunciando il regime talebano  perché impediva, specialmente alle bambine, di aver accesso all’istruzione di base. La BBC, conosciuta la sua storia, le ha proposto di aprire un blog sotto lo pseudonimo di Gul Makai: giovanissima blogger, iniziò così a raccontare al mondo la realtà delle bambine nella sua terra. Il blog era molto seguito. La fama e le parole di Malala divennero pericolose per il regime: decisero allora di toglierla di mezzo con un attentato, ma la ragazza sopravvisse, riportando solo ferite. Per guarire completamente si trasferì in Inghilterra, da dove continuò a scrivere per il blog e a raccontare quanto avveniva nel suo paese. La sua tenacia è stata premiata: a soli 17 anni Malala ha ricevuto, più giovane tra tutti i grandi nomi già designati, il premio Nobel per la Pace. In occasione della cerimonia Malala ha pronunciato le seguenti parole “Così eccomi qui, una ragazza come tante. Io non parlo per me stessa, ma per dare una voce a coloro che meritano di essere ascoltati. Coloro che hanno lottato per i loro diritti. Per il loro diritto a vivere in pace. Per il loro diritto a essere trattati con dignità. Per il loro diritto alle pari opportunità. Per il loro diritto all’istruzione […] Cari fratelli e sorelle, io non sono contro nessuno. Né sono qui a parlare in termini di vendetta personale contro i talebani o qualsiasi altro gruppo terroristico. Sono qui a parlare per il diritto all’istruzione per tutti i bambini. Voglio un’istruzione per i figli e le figlie dei talebani e di tutti i terroristi e gli estremisti. Non odio nemmeno il talebano che mi ha sparato. […] Cari fratelli e sorelle, ci rendiamo conto dell’importanza della luce quando vediamo le tenebre. Ci rendiamo conto dell’importanza della nostra voce quando ci mettono a tacere. Allo stesso modo, quando eravamo in Swat, nel Nord del Pakistan, abbiamo capito l’importanza delle penne e dei libri quando abbiamo visto le armi. Il saggio proverbio “La penna è più potente della spada” dice la verità. […]  Facciamo appello a tutti i governi affinché garantiscano un’istruzione gratuita e obbligatoria in tutto il mondo per ogni bambino. Facciamo appello a tutti i governi affinché combattano il terrorismo e la violenza. Affinché proteggano i bambini dalla brutalità e dal dolore. Invitiamo le nazioni sviluppate a favorire l’espansione delle opportunità di istruzione per le ragazze nel mondo in via di sviluppo”. Con i soldi del premio la ragazza ha finanziato Malala Found, un’associazione che ha l’obiettivo di costruire più scuole e aiutare bambine e ragazze ad avere pari opportunità di studio e trovare la forza e le risorse necessari a cambiare il mondo. Grazie a Malala, molte donne hanno trovato il coraggio di esprimere il loro parere su questioni su cui nessuno le interrogava. Malala è una delle figure più importanti del nostro secolo perché, come lei stessa afferma, “quando tutto il mondo tace, anche una sola voce diventa potente”.