//Luis Sepúlveda

Luis Sepúlveda

di | 2020-04-17T21:51:08+02:00 17-4-2020 21:51|Alboscuole|0 Commenti
a cura di Francesca Giulio classe V/B – plesso Giovanni XXIII –  Luis Sepúlveda Calfucura, nato ad Ovalle (Cile) il 4 ottobre 1949, e morto per coronavirus Oviedo (Spagna) il 16 Aprile 2020 alla sola età di 70 anni. E’ stato uno scrittore, giornalista, sceneggiatore, poeta, regista e anche attivista cileno naturalizzato francese. LE SUE ORIGINI: Gerardo Sepúlveda Tapia (conosciuto anche con il nome di “Riccardo Blanco”), anch’esso un anarchico, fuggito in America per evitare una condanna a morte. Luis nasce in una camera d’albergo mentre i suoi genitori fuggono per motivi politici. Luis crebbe in Cile, insieme a suo nonno e a suo zio, che gli istillarono l’amore per i romanzi d’avventura. Decise di iniziare a scrivere racconti e poesie per il giornalino dell’istituto. Nel 1969 iniziò a vincere i primi premi per i suoi racconti e una borsa di studio a Mosca. Da lì inizia il suo passare da uno stato all’altro per problemi politici, fino a quando sotto lo stato militare di Pinochet, viene arrestato e torturato. Fu liberato dopò due anni e mezzo, grazie ad Amnesty International. Durante la sua carriera ha insegnato anche in Europa, ha vissuto in Francia e continuato la sua carriera di giornalista, scrittore e autore teatrale. E’ stato coordinatore di GreenPeace. Solamente nel 1989 è potuto tornare in Cile, ma dal 1996 si trasferì in Spagna fino alla sua morte per Covid-19. Ha sposato per due volte la stessa donna, una poetessa di nome Carmen Yanez da cui ha avuto due figli maschi. Al Febbraio di quest’anno si ammala di Covid-19 e si ricovera. Muore dopo due mesi di ricovero. Tra le opere più famose ricordiamo: Storia di una gabbianella e un gatto che le insegnò a volare, Patagonia Express, Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico. L’anno scorso ho avuto l’immenso onore e piacere di incontrarlo alla presentazione ( del suo ultimo libro) Storia di una balena bianca raccontata da se stessa. Dopo aver fatto le domande preparate a scuola, abbiamo potuto salutarlo singolarmente e chiedere un autografo. Quando mi sono trovata davanti a lui mi sono sentita piccola piccola di fronte un uomo così importante e un po’ burbero. Ma dopo avermi firmato il libro ho ricevuto da lui un gesto d’affetto: una piccola e leggera carezza sulla mano destra. Prima di finire devo scrivere due cose: la prima è che mi spiace che sia morto per questa malattia, la seconda è che sia morto il giorno prima del mio compleanno. Non ti dimenticherò mai, Luis.