//LETIZIA BATTAGLIA: UNA DONNA ALLA CONTINUA RICERCA DEL RISCATTO UMANO

LETIZIA BATTAGLIA: UNA DONNA ALLA CONTINUA RICERCA DEL RISCATTO UMANO

di | 2023-01-14T21:53:31+01:00 14-1-2023 21:50|Alboscuole|0 Commenti
di Maria Sofia Tartamella – Ma chi era Letizia Battaglia? Una donna inizialmente rinchiusa dalla gabbia maschilista oppressiva del ventesimo secolo, ma da cui ha saputo fuggire acquistando una grande voglia di rivalsa e di riscatto. I tanti colori della sua personalità che le appartengono sono quelle di tante donne che abbiamo avuto l’opportunità di conoscere; purtroppo anche di altre che sono rimaste ignote tra le mura domestiche senza alcuna possibilità di realizzazione.   Lei non volle fare la moglie che si occupa del marito senza un vero sentimento d’amore in cambio, non ci sta più a questo gioco!                                                                                Letizia è stata una delle tante donne che hanno avuto il coraggio di andare contro le convenzioni dei tempi perché la libertà non ha prezzo ed era  per lei la cosa più cara al mondo! Nacque e visse a Palermo; a sedici anni si sposò con il fidanzato Franco Stagnitta per il cosiddetto ”matrimonio riparatore”. Dopo vent’anni di matrimonio e tre figlie scelse di andare via di casa. Senza neanche un diploma e tre figlie sulle spalle. Allora si “inventa’’ giornalista e fotografa, tentò l’arte dell’arrangiarsi e del darsi da fare. Lavorò per qualche tempo al giornale palermitano “L’Ora”. Negli anni settanta si trasferì in Lombardia e nell’ambiente industriale di Milano fece pratica nel settore della fotografia per varie testate per poi fare ritorno a Palermo e far nascere i frutti del suo duro lavoro all’età di 39 anni nel 1974.                            In quel periodo ebbe la fortuna di incontrare Franco Zecchin  e insieme crearono la loro nuova agenzia: ”Informazione fotografica”. La sua acclamata carriera e notorietà per cui oggi la ricordiamo sono dovute alle fotografie scattate nei drammatici anni di piombo con l’intento di far vacillare le coscienze omertose e disinteressate di quel tempo. Fare del proprio lavoro il migliore mezzo per comunicare la parte più umana di noi al mondo per migliorarlo è una delle modalità messe in atto dalla Battaglia.                                                                              Le sue fotografie sono il simbolo di ciò che lei sente dentro: il desiderio di sbattere in faccia la realtà, ciò che spesso e volentieri si guarda con indifferenza come la Mafia ,la quale la minacciò spesso di morte e per cui andarono in suo soccorso i giudici Falcone e Borsellino ; l’ingiustizia e la miseria di Palermo, ma anche la sua bellezza culturale che porta il palermitano ad una sorta di amore e odio con la sua identità sociale. Letizia Battaglia sa attendere il momento giusto per scattare con il suo occhio fotografico le emozioni meno palpabili delle persone che la casualmente la circondano vedendo in loro un’anima leggibile. Lei ci ha insegnato che è possibile trovare la forza di rialzarsi dalle proprie macerie interiori e, nonostante tutto, poterla sognare questa Libertà, questa Dignità che non appartiene solo agli uomini che invece ricercavano tuttalpiù un onore fittizio e di facciata. La nostra conterranea fotografa mostra la forza delle donne insita innatamente nella nostra natura, del fare di ”necessità virtù”.  Ella ci trasmette e dimostra la potenza che può avere la nostra voglia di liberare le nostre passioni, di esplorarci e carpirci nei più piccoli angoli della nostra anima e di quella altrui in cui si cela un mondo pieno di ricchezze… Le siamo grati per il suo contributo nei centri culturali del nostro capoluogo siciliano come la fondazione del Centro di Documentazione Peppino Impastato e la nascita di un Centro Internazionale di Fotografia a Palermo nel quartiere della Zisa, dove proprio oggi,14 gennaio 2023, terminerà l’esposizione fotografica delle ultime sedici fotografie da lei scattate con il proposito di palesare l’inquietudine interiore delle donne ammalate di cancro. Molte affrontano la chemioterapia con grande turbamento interiore sia per la battaglia fisica che ciò comporta ma anche per la perdita dei capelli che per noi donne sono espressione della nostra femminilità. Proprio per tale motivo la “Tricostarc Onlus” e la Fondazione Prometeus  hanno sostenuto l’iniziativa “Banca della parrucca”, grazie alla quale vengono donate oltre trecento parrucche ad umile costo a coloro che attraversano difficoltà economiche.L’iniziativa si concluderà questo pomeriggio con il racconto di Sofia e Valeria, testimoni dell’esperienza fotografica di Letizia Battaglia.