//L’Arte che Cura: Niki de Saint Phalle

L’Arte che Cura: Niki de Saint Phalle

di | 2024-03-26T16:10:13+01:00 24-3-2024 13:36|Alboscuole|0 Commenti
Venerdì 8 Marzo noi alunni della   classe 3C dell’Istituto “Rodari – San Biagio” di Vittoria, abbiamo scelto di celebrare questa giornata ricordando un’ artista singolare, Niki de Saint-Phalle nata a Neuilly-sur-Seine nel 1930 e morta nel 2002. Niki a poco più di vent’anni comprende che l’arte è per lei un’occasione di salvezza,  un autentico principio di vita, un mezzo per esprimere la propria irrequietezza interiore, da anni  combatte infatti contro i fantasmi di  un terribile trauma infantile.  All’età di 11 anni il padre aveva abusato di lei (dopo decenni l’esperienza traumatica diventerà oggetto di un libro illustrato pubblicato dall’artista nel 1994) Quando Harry, il marito,  scopre il suo arsenale nascosto sotto il letto, la convince a farsi curare. Chiusa nell’ospedale psichiatrico, Niki incolla, pasticcia, disegna, fa collage con tutto quello che trova. Quando torna a casa ha trovato la sua strada: sarà un’artista. È il 1961 e il mondo dell’arte comincia a capire che quella bella ragazza ha qualcosa da dire. Nessuno sa da dove nasce la violenza che esprime, e neppure il gesto trasgressivo che la salva. Un gallerista di Parigi organizza una mostra  “Tiri” dove l’artista e anche il pubblico possono sparare sui suoi quadri. Anni dopo Niki dirà: «Nel 1961 ho sparato su mio papà, su tutti gli uomini, sui piccoli, sui grandi, sugli importanti, sui grossi, su mio fratello, la società, la chiesa, il convento, la scuola, la mia famiglia, tutti gli uomini, ancora su mio papà, su me stessa». Divenne così celebre grazie ai “Tiri”.  Esplora successivamente  le modalità di rappresentazione dell’universo femminile, creando le bellissime “Nanas”, figure policrome di grandi dimensioni. Niki de Saint Phalle spinta da un forte desiderio di libertà ed evasione, rifiuta ogni forma di schema imposto dalla tradizione di una società che vede la donna ai margini della scena artistica, predeterminata dalle convenzioni sociali; lei è l’artista delle donne. Lei stessa dice  “Diversamente da te, Maman, non tacerò su niente, ma porterò alla luce tutto, in colori sgargianti; il mio odio, il mio amore, la mia paura, la mia fragilità, la mia risata, tutta me stessa. Il mio compito è di rendere visibile la verità dietro le cose». La Storia di questa singolare artista ci ha affascinato e in occasione dell’8 Marzo abbiamo deciso di esporre la vita di questa valorosa donna come manifesto alla libertà. La sua ultima frase  «Ho avuto fortuna a incontrare l’arte, avevo tutto per diventare una terrorista». Questa frase così breve ma colma di significato, ci mostra quanto l’arte sia una cura, un mezzo per manifestare la propria rabbia. Trasformando la violenza inespressa in magnifiche creazioni, Niki De Saint-Phalle diventa così l’artista delle donne e per questo che attraverso di lei abbiamo voluto onorare la Giornata Internazionale delle Donne!   Classe 3 C Istituto “Rodari – San Biagio”