//La scuola nel Sol Levante

La scuola nel Sol Levante

di | 2018-05-29T16:25:06+02:00 29-5-2018 16:04|Alboscuole|0 Commenti
di GIULIA STERCHELE –  Che la scuola non sia uguale in tutti i Paesi, è un fatto risaputo; quindi il fatto che la scuola giapponese sia in parte diversa dalla nostra non è motivo di stupore per nessuno. Ma in cosa è diversa? E quale è meglio tra le due? Continuate a leggere per scoprirlo! Innanzitutto, c’è da dire che in Giappone sono molto diffuse le scuole private, ovviamente considerate migliori rispetto a quelle pubbliche, ma spesso costosissime. A differenza nostra, da loro è obbligatoria la divisa scolastica, che varia da scuola a scuola, ed è costituita, solitamente da una divisa alla marinara per le ragazze ed un  completo con giacca con colletto alla coreana o blazer per i ragazzi; solitamente sui toni scuri come grigio, nero e blu. In fatto di colori, però, negli ultimi tempi le varie scuole stanno modificando l’aspetto delle proprie divise allo scopo di attirare più ragazzi, visto che spesso un fattore determinante nella scelta della scuola è proprio la divisa! Si va a scuola dal lunedì al sabato; mentre le lezioni iniziano, a seconda della scuola, in un orario compreso tra le 8:30 e le 9; finendo, però tra le 15/15:30 e le 16, se non più tardi (anche le 19), nel caso si frequenti uno dei tanti club. Tra una lezione e l’altra, gli studenti hanno diritto ad una pausa di 5 o più minuti, mentre la pausa pranzo dura ben un’ora, durante la quale gli studenti possono consumare un pranzo portato da casa (il tipico bentō) oppure comprare qualcosa alla mensa scolastica. Non esistendo la figura del bidello, alla fine delle lezioni i ragazzi di turno dovranno occuparsi della pulizia dell’aula e degli spazi comuni (cortile, bagni, corridoi, ecc.); in seguito saranno liberi di tornare a casa o di fermarsi per partecipare alle attività del proprio club. I club scolastici sono generalmente autogestiti dagli studenti, e ne esistono di ogni genere; da quelli sportivi (baseball, basket, pallavolo, ecc.), a quelli culturali (lettura, disegno, musica, ecc.), a quelli pratici/tecnici (cucina, artigianato, ecc.). La giornata dello studente giapponese però, non finisce qui! Molto spesso, infatti, dopo un’intensa giornata scolastica, i ragazzi frequentano dei corsi di studio e approfondimento (che alle volte durano anche fino alle 23!!) per potersi preparare meglio in vista dei numerosi test durante l’anno scolastico o, per chi sta finendo le scuole superiori, per prepararsi a superare i difficili esami d’ingresso delle università. L’organizzazione dei cicli scolastici è relativamente simile alla nostra; la divisione in scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado rimane, ma la suddivisione degli anni cambia lievemente: la scuola materna dura 3 anni, la primaria   6, mentre per quanto riguarda secondaria di primo e secondo grado, sono entrambe della durata di 3 anni. Altra cosa degna di nota è che i bambini cominciano la scuola primaria a 7 anni e non 6 come da noi. Per quanto riguarda voti e verifiche, c’è da dire che le interrogazioni sono pressoché inesistenti, e gli unici voti (espressi in centesimi) sono dati dai numerosi test svolti nel corso dell’anno; test dei quali i ragazzi potranno sapere il risultato leggendolo sui tabelloni esposti pubblicamente. Ma ora, quella che forse è la caratteristica più sconvolgente della scuola giapponese: l’anno scolastico comincia ad Aprile e finisce a Marzo! Così facendo le vacanze estive durano soltanto un mesetto (sulle sei settimane in alcune scuole), mentre per il resto, i ragazzi hanno circa tre settimane di vacanze invernali, un paio di settimane di pausa tra i due anni scolastici più qualche altro breve periodo di pausa durante il Capodanno e la Golden Week (settimana caratterizzata da numerose feste nazionali). C’è inoltre da considerare che la disciplina nella scuola giapponese è ferrea, non sono ammessi ritardi o assenze se non per motivi gravissimi e in caso di infrazioni del regolamento scolastico c’è il rischio di venir sospesi se non espulsi! In conclusione, che ne pensate della scuola giapponese? Vi pare migliore della nostra? Se sì in cosa? Ed in cosa invece la trovate peggiore?