//La mia esperienza vissuta all’ospedale ‘AGLI ANGELI’ di MESTRE [VE] in questo periodo.

La mia esperienza vissuta all’ospedale ‘AGLI ANGELI’ di MESTRE [VE] in questo periodo.

di | 2020-04-04T14:54:11+02:00 4-4-2020 14:54|Alboscuole|0 Commenti
di Zambon Alessandro Classe 3^ C. – Prima che l’epidemia del Coronavirus scoppiasse in Italia dicevo di non avere paura ma dopo che sono stato in isolamento per tre lunghi giorni ho avuto veramente paura. Tutto ha avuto inizio dopo una semplice visita nella quale era risultato che avevo una brutta bronchite che non voleva passare. Per sicurezza mi hanno fatto il tampone. I giorni in attesa del responso mi hanno quasi portato alla pazzia ma per fortuna ero con mia mamma. La stanza dell’ospedale in cui mi trovavo dava verso l’interno e quindi non si capiva che parte della giornata fosse. Se c’era la pioggia o se ci fosse stato il sole ciò che dominava era un senso di isolamento totale. I pasti venivano lasciati davanti alla porta e mia mamma li doveva prendere mettendo guanti e mascherina. Mi sentivo  un appestato. I medici per visitarmi si mettevano: cuffia, mascherina, guanti e un grembiule di plastica usa e getta; sembravano degli alieni ed io ero impressionato e molto spaventato. La cosa che mi terrorizzava di più era che la mia stanza confinava con la stanza dove i medici si vestivano e quando si sentivano dei rumori non si sapeva se si vestissero perché io ero positivo o perché il risultato non era ancora arrivato. Tutto questo mi ha portato il primo giorno ad un crollo psicologico perché ero terrorizzato di sapere il risultato del tampone perché se mi trattavano in quel modo lo era non sapendo se fossi infetto ma se lo fossi stato che cosa mi sarebbe successo? Alle nove del terzo giorno una dottoressa è entrata nella mia stanza ma non era vestita come al solito e mi ha dato la notizia che ero risultato NEGATIVO. Io e mia mamma ci siamo subito abbracciati, erano sollevati e felici come se ci avessero dato la notizia più bella al mondo. Il giorno dopo mi hanno lasciato un giorno di permesso a respirare di nuovo l’aria fresca: è stato meraviglioso. Tornato a casa ho riabbracciato la mia famiglia e sono stato un po’ in giardino perché avevo bisogno di respirare dell’aria pura. Quest’esperienza mi ha cambiato e quando sento che tutta quella gente gira ancora senza rispettare il Decreto del Premier Giuseppe Conte gli farei passare un giorno di isolamento e credo che poi non si muoverebbe più da casa. Personalmente adesso cerco di essere positivo perché so che ANDRA’ TUTTO BENE.