//La Croazia in Europa

La Croazia in Europa

di | 2019-02-09T06:04:24+01:00 9-2-2019 6:04|Alboscuole|0 Commenti
di Francesco Magi- La nuova Croazia democratica entra nell’Unione europea, aprendosi maggiormente all’Italia, che è già il suo principale partner commerciale, con le città di Pola, Zara, fiume, Spalato e Ragusa, care alla memoria storica del nostro Paese fin dai tempi della “Serenissima”. Il Parlamento italiano ha ratificato senza contrasti, nel febbraio 2013, il trattato di adesione all’Ue della piccola Repubblica adriatica (4 milioni e mezzo di abitanti, 56.452 Kmq), firmato il 9 dicembre 2011 a Bruxelles e che si applicherà dal 1° luglio. È un evento che sancisce la definitiva riconciliazione tra i due popoli, dopo le lacerazioni della Seconda guerra mondiale, del trattato di pace del 1947 e del conseguente esodo forzato di 350mila giuliani e dalmati italofoni dalle loro terre. Restano aperti alcuni problemi bilaterali (gli indennizzi e la restituzione dei beni agli esuli), mentre non si cancella il ricordo dei crimini di guerra commessi da entrambe le parti: prima dall’esercito italiano, come nel lager dell’isola di Arbe, poi dai partigiani comunisti iugoslavi, come nelle foibe del Carso. Indipendente dal 1991, dopo il distacco dalla Iugoslavia comunista (al quale seguirono quattro anni di guerra contro serbi e bosniaci), ammessa a far parte della Nato dal 2009, la Croazia si considera, per la sua antica e lunga appartenenza all’Impero Asburgico (1603-1919), un Paese “mitteleuropeo” e non “balcanico”. La sua popolazione è in larga maggioranza cattolica. La lingua ufficiale, il croato, benché di origine slava, fa uso dell’alfabeto latino, a differenza del serbo, che adotta il cirillico. Nella regione istriana vige il bilinguismo croato-italiano. I programmi televisivi italiani sono molto seguiti in Croazia, e le nostre principali squadre di calcio vi annoverano non pochi tifosi.