//Il viaggio nello Spazio del cosmonauta Jurij Gagarin

Il viaggio nello Spazio del cosmonauta Jurij Gagarin

di | 2020-03-03T16:12:27+01:00 3-3-2020 16:02|Alboscuole|0 Commenti
di Fagarazzi Luna Classe 1^ B. – Lo spazio ha sempre affascinato l’uomo fin dall’antichità. Esperimenti e tentativi  hanno costituito delle basi per ulteriori informazioni e studi che hanno contribuito ad allagare le conoscenze che, nel ventesimo secolo,  hanno portato l’uomo prima ad uscire dall’atmosfera e poi attraverso altri successivi lanci, con adeguati razzi che avevano delle navicelle, ad orbitare nello spazio. Il primo uomo a compiere quest’impresa è stato l’astronauta russo Jurij Gagarin. Sono stata colpita dalla suo straordinario e ormai leggendario ‘volo nello spazio’ che ho raccolto delle maggiori informazioni per scrivere quest’articolo.  Jurij Alekseevic Gagarin, soprannominato ‘Il Cristoforo Colombo dei Cieli’ nacque a Gzatsk il 9 Marzo 1934. Nel compiere gli studi si era distino per la sua maggiore propensione all’apprendimento nelle materie di Matematica e Scienze. A seguito dell’invasione tedesca perfezionò gli studi e si specializzò in metalmeccanica. Da giovane era fortemente attratto dall’aeronautica e dal volo. Per questa sua passione fu impiegato in dei test che successivamente diventeranno spaziali. Nell’aprile del 1961 partì dalla base in Kazakistan con la prima navicella spaziale, ed era la prima volta nella storia che aveva un equipaggio umano, Vostok 1 che in russo vuol dire ‘tramonto’. Gagarin per quella missione aveva superato una dura selezione infatti da più di tremila candidati ne furono scelti soltanto sei.  Il 12 aprile 1961 il pulmino che conduceva gli astronauti giunse alla rampa di lancio. A Jurij scappava la pipì che la fece sulla ruota del pulmino e questo fatto diede inizio al rito che da quel momento in poi tutti gli astronauti maschi, prima di salire sulla rampa di lancio, dovevano fare la pipì sulla ruota del pulmino. Alle ore 09:07, fuso orario di Mosca, avvenne il decollo che portò la navicella a compiere l’orbita terrestre in 108 minuti. Durante quel volo Gagarin descrisse il meraviglioso ‘colore blu’ della Terra. Nei voli successivi Gagarin non vi partecipò ma venne inserito come riserva nella missione Soyuz 1 ma non partì e fu una fortuna perché in quell’occasione si verificò la prima morte nello spazio del capitano Komarov. Per l’impresa spaziale compiuta da Gagarin, in piena Guerra Fredda, si generò la rivalità per la conquista dello spazio tra Russia e America che, nel mese di maggio del 1961, lanciò il razzo sul quale c’era il primo astronauta americano Alan Shepard, ma il suo volo durò soltanto 15 minuti. Per concludere a ricordo di quell’impresa del viaggio di Gagarin nello spazio, che resterà per sempre negli annali della conquista dello spazio, se qualcuno desiderasse andare a Bajkonur c’è l’alberello che lui e il suo equipaggio, come ogni astronauta, ha piantato prima di ‘spiccare il volo’.