Gairo è, probabilmente, il paese fantasma più famoso della Sardegna. La sua storia ha inizio all’inizio del 1951, quando il paese fu colpito da un’alluvione. La città, ridotta ad un cumulo di macerie, venne così ricostruita altrove, ma, inizialmente, non c’era accordo su dove edificare il nuovo centro. Il paese fu così diviso in tre parti: Gairo Sant’Elena, Gairo Taquisara e Gairo Cardedu. La prima è chiamata semplicemente Gairo e si trova pochi metri sopra al vecchio centro. La seconda, Taquisara, è un piccolo paesino di nemmeno 300 abitanti, famoso per essere una stazione del Trenino Verde. La terza, Gairo Cardedu, oggi nota come Cardedu, è un paesino a sé stante vicino al mare. Gairo Vecchio si colloca nel monte Trunconi, e divenne famoso subito dopo il suo abbandono. È un piccolo paese che attrae molti turisti per via delle sue stradine tortuose e del suo fascino, inoltre molti progetti cercano di tenere viva la storia di Gairo. La maggior parte delle case è stata costruita con scisto, una pietra locale a grana medio grande, e granito, aggregati con fango, calce di malta e sabbia. Non si notano distinzioni di aree ricche e povere, poiché la comunità che vi ha vissuto era costituita prevalentemente da pastori, artigiani e contadini. Eppure è un luogo quasi incantato, spettrale e molto caratteristico.