//Il Corona Virus per me

Il Corona Virus per me

di | 2020-12-01T19:52:14+01:00 1-12-2020 19:49|Alboscuole|0 Commenti
Di Gaia Di Bari – classe II sez. E   L’emergenza epidemiologica che sta unendo tutto il mondo è il Corona-Virus, un virus che ha portato alla morte diverse centinaia di migliaia di persone nel mondo e ha cambiato per sempre la nostra vita.  Man mano questo virus ha fatto volare via diverse persone care, parenti e amici. Per me la cosa più brutta è stata non vedere più gli amici e le persone a cui voglio bene, con l’aiuto della tecnologia però si riesce a rimanere in contatto seppur virtualmente e se tutti rispettassero le regole, la situazione sarebbe completamente diversa, perché ora i contagi aumentano sempre di più e le regole non si rispettano.  Vedo gente in giro, sui social, nel web che camminano senza mascherina, che non rispettano la distanza di almeno un metro e che escono la sera (quando non si può uscire, anzi bisogna stare a casa).  A marzo siamo restati a casa e siamo stati rinchiusi come dei prigionieri, per colpa di un Virus che ha cambiato per sempre le nostre abitudini.  Il “lock-down” così è stato chiamato perché siamo restati tutti a casa e il mondo si è fermato, però i contagi sono diminuiti.  La scuola è stata completamente stravolta con la “DIDATTICA A DISTANZA”, in cui tutti gli studenti dovevano, e ancora adesso devono restare a casa e fare lezione a distanza attraverso piattaforme elettroniche, che ci permettono di condurre una vita più o meno normale. Un lato positivo è che bisogna restare a casa, mentre un lato negativo è che: le spiegazioni, le verifiche e le interrogazioni sono via internet quindi se ne va spesso il segnale e si perde il filo del discorso, sia per i docenti che per gli studenti. La tecnologia è un mezzo importantissimo perché ci si vede sia con i parenti sia con i compagni di classe e con i docenti. Io mi aggiorno sulle notizie quotidiane che avvengono nel mondo, ma soprattutto in Europa, ogni giorno seguendo il telegiornale. Si parla molto che le misure di sicurezza emanate dal governo siano poco restrittive e che non abbiano nessun risultato. Secondo me queste misure hanno e stanno avendo un effetto sulla popolazione, ci dobbiamo solo ricordare che a marzo, l’Italia è stata l’unica ad emanare norme di sicurezza così rigide e se qualcuno non le avesse rispettate si pagavano le rispettive contravvenzioni. A marzo però si è dichiarata l’emergenza sanitaria che poi con l’aumento dei casi del corona-virus, non è stata più una semplice epidemia, bensì una pandemia. Adesso però la situazione è molto più grave e le conseguenze economiche sono pessime perché: c’è una ampia e profonda crisi economica che ha causato poi la disoccupazione per le persone che avevano un negozio o un’attività con diversi dipendenti, ed ha fatto chiudere diverse attività costruite con anni di sacrifici. La povertà aumenta sempre di più perché, le persone che hanno una situazione precaria non hanno abbastanza denaro per mangiare o pagare le bollette (non riescono più a vivere), l’Europa ha aiutato molto poco l’Italia con fondi che devono ancora arrivare forse nella primavera 2021 (RECOVERY-FOUND) e l’Italia ne ha molto bisogno adesso.  La povertà è un fenomeno sia economico, che sociale perché è difficile vivere senza denaro, ma soprattutto si è isolati dal mondo e soli. La pandemia mette in discussione i nostri modelli politici ad esempio: si parla che come la Cina che è una repubblica monopartitica (con un solo partito), è riuscita a sconfiggere l’epidemia in modo più efficiente e veloce dell’Italia. Diversi cittadini si pongono diverse domande, tanto più che non tutte le regioni d’Italia hanno la stessa situazione economica e soprattutto alcune regioni non sono in grado di affrontare l’emergenza sanitaria. Purtroppo per i tagli alla sanità sono stati chiusi molti ospedali.  A marzo solo molte regioni del Nord erano in difficoltà, adesso invece quasi tutte sono in sofferenza, infatti l’Italia è divisa in tre colori: giallo, arancione e rosso. Purtroppo la Puglia che dopo il lock-down era covid-free adesso è quasi diventata zona rossa. Io abito vicino all’ospedale e sento in continuazione le sirene al passaggio delle ambulanze, al pronto soccorso ci sono diverse code prima di essere visitati e alcune persone devono restare a casa a curarsi. Siamo in piena emergenza sanitaria e i contagi non accennano a diminuire. Secondo me l’Unione Europea dovrebbe aiutare maggiormente l’Italia e le altre nazioni, per i contagi e un’economia debole come la nostra. D’altronde la cooperazione Europea deve servire nei momenti di necessità ad aiutare gli stati in difficoltà. In Italia, il rapporto tra stato e regioni dovrebbe essere quello di collaborare soprattutto in questa situazione tutti uniti, andando nella stessa direzione. Il governo non sta usurpando la funzione legislativa del parlamento bensì sta prendendo decisioni opportune per questo particolare momento. Mai prima d’ora, almeno in Europa, si era trovata di fronte a un evento di così vasta portata, che potrebbe cambiare le nostre vite radicalmente. Siccome ci troviamo in una situazione eccezionale, di grave emergenza, si parla spesso di “ritorno alla normalità”, con riferimento al momento in cui l’emergenza sarà finita. Ci sono diversi motivi per supporre di no. Dovremo affrontare una crisi economica che è già iniziata. C’è chi ha ipotizzato che alcuni dei cambiamenti avvenuti in queste settimane diventeranno permanenti, come la diffusione del cosiddetto smart-working. Non potremo più viaggiare quanto facevamo prima, ma ritorneremo a farlo se rispetteremo tutti le regole. Per me l’immagine che rimarrà per sempre nella mia mente è quando nella situazione di emergenza vidi i “CAMION DEI MILITARI” passare per la città di Bergamo portando le bare delle persone morte per il Covid-19. Io auspico che vada tutto per il meglio e che si possa ritornare alla vita normale. La mascherina può sembrare che non protegga nessuno, ma se tutti ci mettessimo la mascherina e rispettassimo tutte le norme di sicurezza si avrebbe sicuramente un’Italia guarita da una profonda ferita che lascerà nel mondo e nella storia il suo segno.