//Il 21 Novembre a Venezia “MADONNA DELLA SALUTE”

Il 21 Novembre a Venezia “MADONNA DELLA SALUTE”

di | 2023-12-03T10:20:29+01:00 3-12-2023 10:20|Alboscuole|0 Commenti
di Francesco Lazzarini, Classe 3^ B . –  Buongiorno e benvenuti miei cari lettori della nostra testata “Foscarini News”. Oggi, in questo mio articolo, vi illustrerò una festa molto importante per noi cittadini di Venezia, ovvero quella de “La Madonna della Salute”. Per essere preciso mi sono ampiamente documentato per non incorresse ad inesattezze. Nei primi decenni del XVII secolo Venezia stava vivendo un momento difficile sotto tutti i punti di vista: 
  • economico – per la spietata concorrenza dei mercanti francesi, inglesi e fiamminghi
  • politico – per l’alleanza con la Francia, a causa delle forti tensioni con la Spagna e ancor più con il papato con le conseguenti tensioni sfociate nell’interdizione
  • militare  per le conseguenze della battaglia contro i pirati Uscocchi, provenienti dai Balcani, per l’egemonia sull’Adriatico e per il conflitto sulla successione di Mantova. 
In questa complessità della situazione accadde inoltre che, 54 anni dopo la terribile pestilenza del 1575-75, il morbo della peste si impossessò nuovamente della città, mietendo ancora una volta, purtroppo, decine di migliaia di vittime. La guerra di Mantova portò a Venezia, oltre ad una sconfitta militare, anche la terribile malattia mortale. La città si paralizzò: i traffici diminuirono a tal punto da scomparire, i nobili si rifugiano nelle loro ville di campagna, la popolazione era in preda della fame. Il governo della Città dovette agire tempestivamente con decisione e fermezza: innanzitutto coordinando le disinfestazioni dei luoghi della città, sequestrando interi sestieri, attivando nuovi lazzaretti dove seppellire i cadaveri infetti ricoprendoli con la calce. Queste misure igienico-sanitarie però non impedirono il perversare della pestilenza. Venezia, infatti, fu la prima città ad istituire, nel 1423, un apposito edificio dove ricoverare le persone infette. Fu scelta l’isola di Santa Maria di Nazareth, dove edificare il nuovo lazzaretto che era lo  spazio ideale per la prevenzione e per la cura e dove i malati potevano essere assistiti e in più il luogo lontano dal centro della città dove si poteva avere molta attenzione nel separare i malati, dai convalescenti e dai “sospetti”. Nonostante le disposizioni sanitarie la peste sembrava non cessare e la città era gettata nella paura e nello sconforto. Al Senato della Repubblica di Venezia non restava che ricorrere nuovamente all’aiuto divino. Il 22 Ottobre 1630 il doge Nicolò Contarini pronunciò, su richiesta della Signoria, il voto pubblico di erigere una Chiesa intitolata “alla Salute,” chiedendo l’intercessione della Vergine Maria per porre fine alla mortale pestilenza. La prima pietra della costruzione della Chiesa fu così posata con la peste ancora in piena attività e fu consacrata nel 1687. Nel Novembre del 1631 la peste fu definitamente debellata, ma il bilancio fu terribile: quasi 47.000 morti in città, più di un quarto della popolazione, e 95.000 nel cosiddetto Dogado, che comprendeva anche Murano, Malamocco e Chioggia. Dopo che la Chiesa della Madonna della Salute, che si trova affacciata all’imbocco del Canal Grande, i veneziani come tradizione votiva ogni anno si recano in preghiera onorando la Santa ringraziandola per aver allontanato la peste da Venezia. Anche oggi proprio nella giornata del 21 novembre è tradizione recarsi in pellegrinaggio alla Basilica della “Madonna della Salute” percorrendo il ponte di barche votivo che attraversa tutto il Canal Grande il quale collega la zona di San Moisè e Santa Maria del Giglio con la Basilica del Longhena. Come segno di devozione e ringraziamento si accendono delle candele all’entrata e si sfila silenziosamente di fronte all’altare e alla splendida immagine della Madonna con il bambino, la Mesopanditissa, qui collocata fin dal lontano novembre del 1670. Essa proveniva dall’isola di Candia e fu portata a Venezia dal Morosini quale dono al termine della guerra di Candia. Accanto al sincero sentimento religioso convive anche l’aspetto più laico e gioioso, infatti si insediano proprio nel piazzale antistante alla Chiesa alcuni banchi di dolciumi per la gioia di tutti i bambini. Inoltre, la processione di fedeli che accendono una candela alla Madonna scorre  proprio accanto a questi banchi di dolciumi, di palloncini colorati e giocattoli: così i due aspetti fondamentali della festa si fondono perfettamente.