di Mattytregi, 3^ G I sognatori non imparano. E mai accadrà! I sognatori si riconoscono a prima vista; ti arrivano addosso al supermercato, in quelle corsie strettissime dove neanche due topi riuscirebbero a passare senza scontrarsi, li incontri al parco o in centro con le mani dietro la nuca e il volto al sole. Trovare un vero sognatore è complicato, ma se lo trovi è capace di dirti tutto senza aprire bocca. Sono persone trasparenti ma costrette ad indossare maschere perché gli altri non li apprezzano per quello che sono, spesso li considerano infantili, poco maturi o pensano che la loro visione del mondo sia una fuga dalla realtà. Forse è  veramente così ma gli altri non possono sapere quanto sia difficile per un sognatore rinunciare alla propria libertà e cambiare. Un consiglio: non innamoratevi di un sognatore; perché  i sognatori non cambiano, rincorrono ciò che gli piace, spesso, senza curarsi di chi hanno intorno. Sono storie poco durature e difficili da gestire. Non si può imprigionare un sognatore, ha uno spirito libero, inafferrabile. Nella mia classe forse l’unica sognatrice potrei essere io, tutti hanno un futuro già programmato, una tabella di marcia che da quando inizi a seguire non puoi più fermarti; io invece non so neanche cosa mettermi alla mattina! Secondo me, ci sono tre categorie di sognatori: i nati e morti sognatori; i nati sognatori e morti “normali”; i nati “normali” e morti sognatori. Quasi tutti appartengono alle prime due categorie perché, ammettiamolo, è difficile diventare sognatori. Parlare con un sognatore è complicato, è capace di cambiare argomento in meno di tre secondi, può passare dall’arrosto di sua nonna che ha mangiato domenica, ai compiti di inglese per le vacanze della scorsa estate, senza fare una piega. A volte può non essere un bene fidarsi di un sognatore: se scegli di confidargli un segreto è capace di spifferarlo a mondo prima di rendersene conto. I sognatori fanno errori su errori e continueranno a farne perché i sognatori… non impareranno mai… CHE BELLO!