//Harry Potter: una storia immortale

Harry Potter: una storia immortale

di | 2020-01-14T17:17:13+01:00 14-1-2020 17:17|Alboscuole|0 Commenti
di Elena Carbutti (redazione)   Harry Potter. Leggendario protagonista della saga che tra il 1997 e il 2007 ha appassionato milioni di lettori, tanto da far tradurre questa storia intrigante, fatta di amicizie, scoperte e magia, in circa 80 lingue. Harry, ragazzino di dieci anni, residente, con i perfidi zii ed il cugino, al numero 4 di Privet Drive, in Inghilterra, viene a sapere di essere un mago e, per giunta, iscritto alla più grande scuola di magia e stregoneria del mondo, Hogwarts. Una volta lì, affronterà, sempre in compagnia dei suoi migliori amici, Ron Weasley e Hermione Granger, migliaia di peripezie, che per quanto difficili e dolorose siano, lo aiuteranno a crescere, e scoprirà l’identità dell’assassino dei genitori, Lord Voldemort, cui è legato da un’antica profezia, la quale si compirà nel duello finale tra il Bene e il Male. Componente fondamentale della storia, narrata dall’abile penna di J.K. Rowling, è la magia, che aleggia in ogni sala dell’antico castello, in ogni teca dello studio del Preside, in ogni negozietto di Diagon Alley. E’, inoltre, proprio la magia, uno dei desideri più ardenti dell’Umanità, a rendere questo personaggio e la sua storia una calamita per lettori di ogni genere ed età: chi non vorrebbe cambiare la realtà con uno schiocco delle dita, che essere umano non vorrebbe volare a cavallo di una scopa o scagliare un maleficio ad un compagno di classe antipatico? Il libro di Harry Potter è coinvolgente a tal punto da risucchiarci al suo interno, permettendoci, se pur per pochi minuti, di fuggire dalla realtà, quella realtà, piena di problemi e preoccupazioni, che ci circonda. Ci permette di sognare, ci fa credere che tutto sia possibile, che la magia esista, così come gli unicorni, le scope volanti… Tuttavia, in questa favola spensierata subentrano ben presto gli spettri del potere, dell’avidità, della malvagità senza limiti, delle ingiustizie… Eppure, per quanto ci appaiano terribili le imprese di Lord Voldemort, esse non sono né più né meno crudeli di quelle compiute da noi, esseri umani, ogni giorno: quante volte sentiamo parlare al telegiornale di persone rinvenute morte all’interno delle loro stesse case, di assassini spietati disposti a tutto per il denaro, di dittatori, che schiavizzano il loro popolo, per il potere? Perciò, Harry Potter tratta anche della lotta continua che imperversa tra il Bene e il Male, e ci insegna che nessuno dei due può essere sconfitto definitivamente, entrambi esisteranno sempre, e che qualunque cosa, persino la più innocua, più diventare un’arma pericolosa. La storia di Harry Potter è, poi, secondo me, una metafora dell’adolescenza: Harry inizia, infatti, a vedere in modo sempre diverso il mondo che lo circonda, così come se stesso; viene travolto dai cambiamenti, senza poter fare nulla per impedirlo; si allontana dalla famiglia, che gli sembra solo una catena che gli impedisce di volare; crea un forte legame con gli amici; si scontra con i nemici; ha a che fare con le prime cotte; parte per ritrovare se stesso e, infine, per crescere definitivamente, decide di stare dalla parte del Bene o del Male. Tutto questo, dato lo straordinario successo, viene portato sul grande schermo attraverso numerosi film, diretti dal regista cinematografico Chris Columbus.