//Giovani lettori (del “Gallo Strillone”) crescono e… commentano -2

Giovani lettori (del “Gallo Strillone”) crescono e… commentano -2

di | 2021-02-09T18:46:32+01:00 9-2-2021 18:43|Alboscuole|0 Commenti
//COMMENTI DI ALTRI STUDENTI DELLA NOSTRA SCUOLA  AD ARTICOLI PUBBLICATI  SU <<IL GALLO STRILLONE ON LINE>>// IMMA MANGIACAPRE (3^ A): Ho scelto questo articolo (UN ANNO DA BUTTARE? NON DEL TUTTO) perché a mio avviso è molto interessante e riassume non solo la situazione di oggigiorno ma soprattutto la consapevolezza  che noi giovani stiamo avendo col passare dei giorni che la tecnologia non è poi così tanto indispensabile. Inoltre è molto chiaro con linguaggio, semplice, adatto a tutti. Concordo pienamente con tutto ciò che le autrici hanno espresso, anche perché in questo periodo disastroso è un po’ ciò che pensiamo tutti, ma aggiungerei che non molti giovani hanno rispettato le restrizioni del governo perciò ci ritroviamo adesso ancora chiusi in casa e privati della scuola. Ma il vero motivo cui ho scelto tale articolo è per una frase a esso contenuta ossia ‘IN FONDO SI SA CHE DALLE CENERI NASCE SEMPRE UN QUALCOSA DI MERAVIGLIOSO’. Qui troviamo un po’ riassunto tutto l’articolo: in fondo da questo virus, mesi in casa, privazioni e altro, abbiamo ricavato dei lati positivi e lezioni di vita che ci accompagneranno fino all’età adulta, e forse nella vecchiaia da raccontare magari come storia ai nostri nipoti.   ALESSIO CONTE (3^ A): Ho trovato molto interessante quest’articolo (RITORNO A SCUOLA: UN’ATTESA INFINITA) perché, oltre ad essere scritto in maniera chiara, ci fa ragionare sul periodo che stiamo vivendo e se vi sarà possibilità di tornare a scuola in modo sicuro. C’è una frase, in particolare, con la quale non sono pienamente d’accordo, anzi proprio per nulla. Pensare che la scuola possa essere un posto sicuro solo facendo arieggiare gli ambienti, mantenendo le finestre aperte, è da incoscienti e non rende il virus meno contagioso. Soprattutto se pensiamo che il problema non è assolutamente il riciclo dell’aria o la misurazione della febbre, anche perché esistono gli asintomatici, ma tutta una serie di comportamenti ritenuti poco idonei in questo periodo e che non potrebbero essere controllati fuori dalle scuole. Proprio per questo sono d’accordo con l’autrice di quest’articolo nel continuare e concludere l’anno in DDI (didattica a distanza integrata) sperando che il vaccino possa ridurre i contagi e tornare di nuovo a quella <<odiata normalità>>.  
MARIA CELESTE ALAIA (3^ B): Quest’argomento (RITORNO A SCUOLA: UN’ATTESA INFINITA)  é molto interessante ed è scritto in maniera chiara e concisa; la frase che mi ha colpito particolarmente è ‘illudendo ancora una volta noi alunni’che ci fa capire quanto noi studenti desideriamo tornare a scuola. Concordo pienamente con l’autrice.   EMANUELA CORREGGIA (3^ B): Ho trovato questo articolo (QUANTO SENTI CHE TI HA CAMBIATO QUEST’ANNO?)  molto interessante, chiaro e conciso. Mi ci sono rispecchiata molto e mi trovo concorde nelle opinioni che hanno espresso  gli autori. E’ cosi surreale che noi ragazzi da un momento all’altro abbiamo dovuto accantonare tutte le nostre vecchie abitudini, quella che per noi era la normalità per affrontando questa situazione. C’è una frase in particolare che mi ha colpita molto: ‘D’altronde non tutto il male viene per nuocere e dopo la pioggia c’è sempre il sole, non credete anche voi?’. Questa è stata la frase che mi ripetevo durante tutto il lockdown, la frase che mi ha aiutata ad avere speranza e a non lasciarmi abbattere e cadere nello sconforto. Ma c’è da dire che ogni male ovviamente crea dolore e può farci crollare, ma rialzarsi e ricominciare è una questione di forza, e può anche spingerci ad accettare meglio tante piccole cose della vita, ed inoltre, specialmente dopo un grande dolore, quante meravigliose sensazioni possiamo provare dopo aver sofferto tanto?   ANGELA COLELLA (3^ B): Anch’io ho trovato molto interessante questo argomento (QUANTO SENTI CHE TI HA CAMBIATO QUEST’ANNO?) , ed è scritto in maniera molto chiara. ‘Come potremmo mai pensare di tornare a scuola?’ mi ha colpita questa frase perché anche secondo l’opinione di molte persone, il maggior luogo in cui ci si può contagiare è proprio la scuola, perché sia alunni, che professori fanno da veicolo per il virus.