//“Finestre sul mondo”: la nostra intervista a Salvatore Inguì

“Finestre sul mondo”: la nostra intervista a Salvatore Inguì

di | 2024-04-18T16:18:33+02:00 18-4-2024 16:18|Alboscuole|0 Commenti
Giovedì 11 aprile noi alunni del “Progetto Pipitone News”, come reporter, ci siamo recati presso “Finestre sul mondo” in via Sibilla n. 36, un’associazione culturale che, come rappresenta il logo posto all’entrata, cerca di tutelare e rispettare il mondo che ci circonda con l’immagine di due mani che lo sorreggono. All’interno è presente un teatro permanente dell’opera dei pupi siciliani e diversi pupi che rappresentano non solo le storie della letteratura epico-cavalleresca di origine medievale ma anche di racconti di antimafia. Come affermato dal responsabile e promotore di questo progetto culturale, ossia Salvatore Inguì, l’opera dei pupi è stata anche dichiarata Patrimonio UNESCO in quanto bene immateriale da tutelare. Il Signor Inguì ha inoltre evidenziato le differenze nella costruzione dei pupi tra le due scuole siciliane: riguardo la realizzazione delle gambe, infatti, i pupi di Palermo sono pieghevoli e snodabili, a differenza di quelli di Catania che appaiono rigidi; un’altra differenza è poi la spada che a Catania è fissa e a Palermo si può estrarre e riporre. Il Signor Inguì non solo ha fornito diverse spiegazioni sulle storie e la realizzazione dei pupi chiamando sul palco anche noi alunni, ma è stato disponibile anche a rispondere ad alcune domande qui riportate: G.: Come mai avete pensato di mettere in scena e organizzare degli spettacoli di “pupi dell’antimafia”? Come e quando è nata questa idea? S.: Questa idea è nata quando, nel momento di aprire questa associazione, ossia l’anno scorso, si è pensato a rappresentare alcune storie che potessero trasmettere rispetto e educazione ai giovani di oggi, dal momento che si tratta di un argomento che mi sta particolarmente a cuore visto che sono un assistente sociale. G.: Quali momenti e avvenimenti delle storie di Falcone, Borsellino e don Pino Puglisi vengono rappresentati? S.: Vengono rappresentati i momenti di isolamento, minaccia e coraggio. G.: Secondo Lei è importante mettere in scena gli esempi di questi uomini? Che cosa rappresentano oggi i pupi dell’antimafia e cosa vuol dire parlare di “antimafia”? S.: Sì, è importante perché oggi parlare di “antimafia” ai giovani vuol dire educarli e trasmettere loro quei veri valori che la mafia capovolge e distrugge; significa quindi evitare la nascita di altri delinquenti G.: Quali sono i vostri progetti futuri? Avete pensato di mettere in scena altri “eroi della legalità”? S.: Abbiamo altri progetti, ossia uno spettacolo incentrato sulla figura di Franca Viola. G.: In classe abbiamo letto riflettuto sul bullismo e cyberbullismo, secondo Lei l’opera dei pupi potrebbe mettere in risalto anche delle storie di “antibullismo”? S.: No, perché per adesso il teatro dei pupi è una tradizione storica e culturale, anche se purtroppo oggi molte persone hanno sostituito gli spettacoli televisivi al teatro dei pupi. Dopo aver terminato il nostro incontro e prima di andare via, ci viene mostrata un’area dedicata ai vari oggetti provenienti da diverse parti del mondo e raccolti dal Signor Inguì che ci racconta anche alcune storie a essi legati. Classe 1F, Maria M., Bianca P.