//Anoressia e bulimia

Anoressia e bulimia

di | 2020-05-11T20:35:34+02:00 11-5-2020 20:35|Alboscuole|0 Commenti
I disordini alimentari, di cui anoressia e bulimia nervosa sono le manifestazioni più note e frequenti, sono diventati nell’ultimo ventennio una vera e propria emergenza a causa degli effetti devastanti che hanno sulla salute di adolescenti e giovani adulti. Negli Stati Uniti, le associazioni mediche parlano di una vera e propria epidemia che attraversa tutti gli strati sociali e le diverse etnie. Se non trattati in tempo e con metodi adeguati, i disordini alimentari possono diventare una condizione grave fino a portare alla morte, che solitamente avviene per suicidio o per arresto cardiaco. Anoressia e bulimia sono malattie complesse, determinate da condizioni di disagio psicologico ed emotivo, che quindi richiedono un trattamento del problema alimentare, ma anche di natura psichica. L’obiettivo è quello di portare il paziente a modificare i comportamenti alimentari, a riuscire a gestire i propri stress emotivi. Possono manifestarsi in persone di diverse età, sesso, provenienza sociale, ma sono solitamente più comuni in giovani donne in età compresa tra i 15 e i 25 anni. Tra le ragioni che portano allo sviluppo di anoressia e bulimia, si evidenziano, oltre a una componente di familiarità (studi hanno dimostrato che si manifestano con più probabilità tra i parenti di una persona già malata), la sensazione di essere sottoposti a un eccesso di pressione e di aspettativa, o al contrario di essere fortemente trascurati dai propri genitori, essere derisi per il proprio aspetto fisico e sentirsi condizionati da esso. Per alcune persone, si tratta di una tendenza autodistruttiva che le porta ad alterare il proprio comportamento alimentare o ad abusare di alcol o droghe. L’anoressia e la bulimia però possono anche dipendere dal fatto che l’individuo subisca situazioni particolarmente traumatiche, come ad esempio violenze sessuali, drammi familiari, difficoltà ad essere accettati socialmente e nella propria famiglia. Uno dei motivi per cui una ragazza inizia una dieta eccessiva è la necessità di corrispondere a un canone estetico che premia la magrezza. Dal punto di vista fisico, gli effetti della malnutrizione provocano molti problemi, tra cui ulcere intestinali e danni ai tessuti dell’apparato digerente, disidratazione, danneggiano gengive e denti, danni cardiaci, al fegato e ai reni, problemi al sistema nervoso, con difficoltà di concentrazione e di memorizzazione, danni alle ossa, con maggiore probabilità di fratture, blocco della crescita, ecc… Dal punto di vista psicologico, invece, comportano depressione, basso livello di autostima, senso di vergogna e colpa, difficoltà a mantenere relazioni sociali e familiari, sbalzi di umore, tendenza a comportamenti maniacali, ecc… Esistono molti disturbi alimentari, ma quelli più frequenti sono l’anoressia e la bulimia. Una persona diventa anoressica quando, riducendo la propria alimentazione, scende sotto l’85% del peso normale per la propria età e altezza. L’anoressia è conseguente al rifiuto ad assumere cibo, dovuto ad una intensa paura di acquistare peso o diventare grassi, anche quando si è sottopeso. Spesso, una persona anoressica comincia con l’evitare tutti i cibi ritenuti grassi e a concentrarsi su alimenti ‘sani’ e poco calorici, con una attenzione ossessiva al contenuto calorico. Il corpo viene percepito in modo alterato con il rifiuto frequente ad ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso. Diagnosticare l’anoressia durante l’adolescenza è piuttosto complicato poichè squilibri di peso e altezza possono mascherarne le prime fasi. Nei bambini, è più comune che l’anoressia si manifesti attraverso altri sintomi, come la nausea e il sentimento di non fame. La persona anoressica diventa così ossessionata dal cibo che la propria vita finisce con l’essere totalmente incentrata sulla questione alimentare, impedendo di provare interesse e entusiasmo verso qualsiasi altra cosa. Bulimia nervosa Una persona bulimica si abbuffa in modo molto diverso da quello che avviene quando normalmente si mangia troppo. Le caratteristiche tipiche del comportamento bulimico sono:
  • ingestione di una quantità eccessiva di cibo, a volte per un totale di diverse migliaia di calorie, in un arco di tempo molto stretto, per esempio nel giro di due ore, e solitamente di nascosto
  • la sensazione di non poter smettere di mangiare e di non poter controllare il proprio comportamento
  • l’abbuffata è preceduta e seguita da uno stress emotivo molto forte
Dopo aver mangiato in modo così eccessivo, la persona bulimica generalmente si sente in colpa e tende a punirsi vomitando, ingerendo pillole diuretiche e lassativi con l’intento di dimagrire. Se questo comportamento diventa ripetitivo, ad esempio si manifesta due volte alla settimana per tre mesi, si è di fronte a un chiaro segnale di disordine alimentare. A lungo andare, un soggetto bulimico entra in una fase di depressione e di disgusto verso se stesso e cerca di occultare il proprio comportamento agli altri, anche se la propria forma fisica finiscono con il diventare una ossessione. Una persona bulimica può essere di peso normale, sottopeso o sovrappeso, diversamente da una anoressica che è sempre sotto peso. Oltre all’anoressia e alla bulimia, esiste anche un genere di disordine alimentare non definito. Non tutti i casi sono infatti esattamente descrivibili nell’arco dei sintomi tipici di anoressia e bulimia. Alcuni soggetti, ad esempio, iniziano con una forma di anoressia ma poi, incapaci di mantenere il basso peso, scivolano verso comportamenti bulimici. Secondo l’American Psychiatric Association, la metà dei pazienti anoressici finiscono con l’avere anche sintomi di bulimia, e in qualche caso i pazienti bulimici sviluppano comportamenti anoressici. S. Mucci – G. Nardella – A. Padulo- A. Zaccaro 2^I