//A “Barbiana” nessuno restava indietro

A “Barbiana” nessuno restava indietro

di | 2020-02-01T11:04:16+01:00 1-2-2020 11:04|Alboscuole|0 Commenti
Di Abruzzese N. e Ciliberti D. – classe III sez. F   Il giorno 31 gennaio 2020, la classe 3^F della scuola “P.N. Vaccina” si è recata presso l’auditorium della parrocchia SS. Sacramento per incontrare la prof.ssa Sandra Gesualdi, figlia di Michele Gesualdi, alunno di Don Lorenzo Milani, la quale ha catturato l’attenzione delle scolaresche attraverso i racconti e le immagini dell’epoca, mettendo in risalto chi era e cosa ha fatto quel bravissimo sacerdote nato a Firenze il 27 maggio 1923 da una famiglia colta e benestante. Don Lorenzo Milani aveva un obiettivo principale nella sua testa: fondare una scuola dove i bambini più poveri non venissero esclusi ma avessero la stessa importanza di quelli più ricchi. Infatti, lui andava contro la scuola di classe che non rispettava l’articolo 3 della Costituzione Italiana: ”Tutti gli uomini hanno uguali diritti, senza distinzioni di razza, sesso, lingua, religione, opinioni politiche”. Nel 1956 ragazzi e ragazze senza distinzioni frequentavano la scuola di Barbiana, in cui si studiava l’attualità. Priorità assoluta veniva data alle materie che offrivano ai ragazzi i saperi necessari per diventare cittadini consapevoli e si cercava di farlo nel modo più coinvolgente possibile. Don Lorenzo Milani, insieme ai ragazzi della scuola di Barbiana, scrisse “Lettera a una professoressa”, che era un’accusa alla scuola italiana. In questo libro i ragazzi chiedevano di non escludere i poveri, di avere un rinnovamento dei programmi vecchi e nozionistici e di eliminare l’uso del voto perché come affermava Don Lorenzo Milani: “E’ ingiusto fare parti uguali tra disuguali”. L’intervento di Sandra ha coinvolto tutti i presenti, insegnanti e ragazzi, che hanno posto delle domande curiose sul metodo di insegnamento del priore di Barbiana, scomparso nel 1967 a soli 44 anni. Il messaggio colto attraverso le testimonianze d’epoca è stato commovente perché ancora attuale: la scuola deve mettere tutti in grado di capire, di esprimere le proprie idee e di comprendere il pensiero degli altri. Non sono mancati i riferimenti al dettato costituzionale, al concetto di inclusione, alla scuola per la vita, all’esperienza che insegna e alla centralità dell’alunno nel processo di insegnamento –apprendimento. E’ stato bello condividere questo momento altamente formativo con alunni di altre scuole secondarie inferiori del paese attraverso lo scambio reciproco di riflessioni e idee. Un incontro assolutamente arricchente dal punto di vista sociale e culturale.