PALERMO – Da venerdì 16 a domenica 18 maggio l’Orto Botanico di Palermo ospita la 28° edizione della “Zagara di Primavera”, mostra-mercato di giardinaggio e floro-vivaismo, che espone piante di ogni tipo. All’Orto Botanico sono presenti oltre sessanta espositori provenienti da tutta l’Italia, ognuno con il suo prezioso ‘carico’ verde: dalle piante grasse o succulente, alle orchidee, agli alberi di agrumi a quelli esotici, alle umili piante aromatiche, come menta e basilico. C’è anche la partecipazione del coltivatore thailandese Santiporn Sangchai (Lek) che, dal vivaio Little One Plant Nursery, ha portato a Palermo le sue rare piante succulente.

L’Aquarium dell’Orto botanico di Palermo
La mostra attrae ogni anno un gran numero di visitatori. “Zagara di Primavera è un momento di scambio, cura e consapevolezza – ha sottolineato il professore Rosario Schicchi, dal 2017 direttore dell’Orto Botanico – infatti i vivaisti non si limitano a vendere, ma trasmettono storie e consigli, affidando le loro piante a chi saprà amarle”.
Quest’anno, in occasione del 230° anniversario dalla nascita del nuovo Orto Botanico, alla “Zagara di Primavera” sono state affiancate una serie di manifestazioni: in particolare, all’interno dell’Erbario storico del Gymnasium si potrà visitare Ninfee, mostra fotografica di Giovanni Pepi, così descritta nel sito dell’Orto Botanico: «Lo sguardo dell’artista si posa sulla collezione di Ninfee, le splendide ed eleganti creature che fluttuano sulle acque dell’Aquarium, la vasca settecentesca dell’Orto Botanico di Palermo, luogo di conservazione di biodiversità, scrigno di bellezza»; nella Serra delle Orchidee, ci sarà poi una speciale esposizione di orchidee tropicali provenienti dalle collezioni dell’Orto Botanico e dei Soci AMAO (Associazione Meridionale Amatori Orchidee).
Inoltre, solo sabato e domenica, i visitatori potranno eccezionalmente visitare la Serra delle Cactacee, aperta al pubblico per consentire di scoprire e ammirare la collezione di oltre tremila Cactacee donate all’Orto Botanico dalla famiglia Caroggio. Ci sarà anche uno spazio con laboratori per bambini, presentazioni di libri e incontri e relazioni sul tema della Biodiversità.
L’Orto Botanico di Palermo, adiacente a Villa Giulia e al confine del quartiere Kalsa, accoglie oltre dodicimila specie differenti di piante ed è una istituzione museale e didattico-scientifica del Centro Servizi del Sistema Museale dell’Università di Palermo.

Il Ficus macrophylla
Il suo primo nucleo risale al 1779, quando l’Accademia dei Regi Studi istituì la cattedra di Botanica e Materia Medica e assegnò agli studiosi del settore un piccolo pezzo di terra per far nascere un orto botanico utile alla coltivazione di piante medicinali, orto che solo nel 1786 fu trasferito nella sede attuale. Nel 1787 fu visitato da Goethe che, nel suo memoriale Viaggio in Italia, ne lasciò una entusiastica descrizione.
Nel 1789 fu iniziata la costruzione del corpo principale dei suoi edifici, costituiti da un corpo centrale, il Gymnasium, e da due corpi laterali, il Tepidarium e il Calidarium, progettati in stile neoclassico dall’architetto francese Léon Dufourny. Vicino al Gymnasium si trova la porzione più antica dell’Orto, disegnata anch’essa da Dufourny, con uno schema rettangolare suddiviso in quattro parallelogrammi.
Su indicazione del padre francescano e insigne botanico Bernardino da Ucria, in questa porzione del giardino le specie furono infatti disposte secondo la tassonomia linneana, sistema di classificazione sviluppato da Carlo Linneo.
Il nuovo Orto fu inaugurato nel 1795 e nel 1798 si arricchì dell’Aquarium, una grande vasca in cui ancora oggi fanno bella mostra di sé numerose specie di piante acquatiche. In seguito a successivi ampliamenti, nel 1892 fu raggiunta l’attuale estensione di 10 ettari circa.

La Serra delle succulente
Dal 1985 l’Orto è in affidamento al Dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università di Palermo. Nel 1993, nel contesto di un progetto per la salvaguardia del patrimonio genetico della flora dell’area mediterranea, è stata istituita la banca del germoplasma, cioè del materiale genetico di varie specie.
Importato nel 1845 dalle Isole Norfolk (che si trovano a est dell’Australia, tra la Nuova Zelanda e la Nuova Caledonia), nell’Orto Botanico di Palermo c’è poi il magnifico esemplare di Ficus magnolioide che, con i suoi 25 metri d’altezza e con la sua chioma che si estende per circa 2.900 mq, è considerato l’albero con la chioma più grande in tutta l’Europa.
Maria D’Asaro
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