ROMA – Uno sguardo di umanità ed una mano tesa: è l’apostolato di sei suore americane che hanno incrociato la loro esistenza con quella di sette donne che hanno vissuto per anni nel braccio della morte, isolate da tutto e tutti. Qualcuno direbbe che a volte il destino è bizzarro, ma chi ha fede, sa che nulla succede per caso, perché il buon Dio, nei suoi imperscrutabili disegni, ci mette davanti a delle situazioni che chiamano a vivere veramente il Vangelo.

Le sei suore che hanno aiutato le detenute nel braccio della morte di Gatesville
Sei suore contemplative dell’ordine di Maria Stella Matutina, in Texas, che per libera scelta si sono allontanate dal mondo esterno, tra preghiera e silenzio, meditazione, e dall’altra parte donne che hanno un debito con la società, recluse nell’Unità O’Daniel di Gatesville, a nord di Austin, si sono incontrate, instaurando un rapporto particolarmente profondo, fatto di ascolto, rispetto, fede e speranza.

Sister Mary Thomas
Vite incrociate, dopo giorni di discernimento e riflessione, sfociato in un incontro mensile, come ha dichiarato la priora generale sister Mary Thomas in un’intervista ad Avvenire. Era, infatti, il 2021 quando il diacono Ronnie Lastovica, non sentendosi adatto a rispondere alle richieste spirituali delle donne rinchiuse nel braccio della morte, decide di proporre alle suore di occuparsi delle detenute proprio in virtù della similitudine delle loro esistenze recluse ed isolate del mondo. Donne che vivono nelle celle, che hanno una vita austera e solitaria, scandita dal silenzio.
Le suore vestite di grigio si incontrano, così, con le detenute vestite di bianco; dopo il silenzio iniziale le donne aprono le braccia, le suore fanno altrettanto ed alla fine si abbracciano: il ghiaccio è rotto. Si instaura un rapporto profondo, vero, pur mantenendo un limite che viene rispettato dalle recluse. Un apostolato che le suore all’inizio non accettano, ma con la preghiera arriva il discernimento: si compie così il disegno divino e le consacrate diventano la guida delle carcerate nel braccio della morte.
La fede per alcune delle recluse, piano piano, diventa la luce della loro vita privata, tanto poi da desiderare di incontrare Dio faccia a faccia nell’altra Vita. Dopo anni le suore contemplative dell’ordine di Maria Stella Matutina, hanno deciso di rendere nota la loro esperienza, considerando che facendola conoscere, davano la possibilità alle carcerate di essere guardate con un occhio più umano e misericordioso.

Il carcere di Gatesville
Un incontro con Dio, attraverso le suore, che ha cambiato l’esistenza spirituale di queste donne. Realizzare la volontà di Dio, dunque, perché come disse Papa Francesco all’udienza generale nel giugno del 2021: “Se seguiamo Dio, nulla nella vita è casuale”.
Laura Ciulli
Nell’immagine di copertina, alcune religiose dell’ordine di Maria Stella Matutina
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