//Tutti uniti, non soltanto per la Nazionale

Tutti uniti, non soltanto per la Nazionale

di | 2021-07-11T06:53:38+02:00 11-7-2021 6:55|Punto e Virgola|0 Commenti

E così la Nazionale è in finale e stasera si giocherà il titolo di campione d’Europa a Wembley, proprio contro i padroni di casa dell’Inghilterra. Un cammino travolgente, conquistato attraverso il gioco e la compattezzza che hanno permesso di superare uno dopo l’altro anche avversari sulla carta superiori e di reagire agli inevitabili momenti difficili che caratterizzzano tale tipo di competizioni.

L’esultanza degli Azzurri

Tutti felici e contenti. Tutti uniti, soprattutto. E’ strano che in questo nostro meraviglioso Paese, dove persino una mancata precedenza stradale talvolta può diventare motivo di becero litigio, soltanto la maglia azzurra di una ventina di giovanotti in calzoncini corti e scarpini con i tacchetti sia capace di unire in un abbraccio corale ogni cittadino. Al di là del titolo di studio, del ceto, della professione. Strano e contraddittorio, verrebbe da aggiungere: siamo capaci di questionare e litigare su qualsiasi tema di qualunque genere, ma di fronte al calcio non esistono più bandiere o divisioni o contrasti. L’Italia del calcio non si discute: si ama e basta. Dimenticando, subito dopo l’ebbrezza della vittoria e della festa, i precedenti afflati e tornando alla quotidiana litigiosità.

Gli Azzurri del basket

E’ vero, il pallone è lo sport più popolare che tutti abbiamo praticato e del quale tutti ci sentiamo espertissimi tanto da consigliare formazioni, schemi, moduli, cambi, ma viene da chiedersi perché cotanto entusiasmo sia riservato solo al calcio (del quale – sia chiaro – chi scrive è appassionatissimo) e non ad altre discipline che pure regalano soddisfazioni immense. Ad esempio, non è stata celebrato a dovere il ritorno alle Olimpiadi (dopo più di 20 anni) dell’Italia del basket capace di conquistarsi il pass per Tokyo nel pre-olimpico di Belgrado, battendo in finale proprio i padroni di casa della fortissima Serbia.

Matteo Berrettini

Che dire poi dell’autentica impresa compiuta da Matteo Berrettini, primo tennista italiano a conquistare la finale di Wimbledon, il più prestigioso e antico torneo del mondo. Oggi pomeriggio, sempre a Londra, gioca in finale contro Nole Djokovic, il numero 1 indiscusso della classifica maschile: un succosissimo antipasto del match di stasera.

Le Azzurre della spada

Converrebbe ancora ricordare sempre (e non solo in occasione dei titoli conquistati) la nostra formidabile squadra di scherma (maschile e femminile), protagonista costante in tutte le manifestazioni più prestigiose di risultati eclatanti e capace di portare a casa una valanga di medaglie, molto spesso anche del metallo più nobile. E ancora la splendida e giovanissima Benedetta Pilato, una tarantina che sembra volare in vasca quando nuota nel suo stile preferito, la rana. E Marcel Jacobs (di cui parla in questa stessa pagina l’ottimo Elio Clero Bertoldi) che se la gioca sul filo dei centesimi con i migliori sprinter del mondo nella gara più affascinante e breve dell’atletica leggera: i 100 metri piani.

Benedetta Pilato

L’elenco potrebbe essere ancora lungo, ma l’invito è di appassionarsi, abbracciarsi ed entusiasmarsi sempre. Anche al di là delle imprese sportive e soprattutto nelle prossime settimane quando ci sarà da lottare tutti insieme per aiutare l’Italia a risollevarsi dai postumi della pandemia. Oggi il nostro cuore è a Londra, nella capitale della “perfida Albione” (come si diceva una volta), per battere forte e palpitare insieme a Matteo Berrettini e alla Nazionale di calcio.

Buona domenica e soprattutto forza Azzurri: tutti, senza se e senza ma. E cantiamolo a voce sonante il nostro inno di Mameli: il “canto” degli itaiani.

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