//Tra i faggi del Fogliano l’eremo di S.Girolamo

Tra i faggi del Fogliano l’eremo di S.Girolamo

di | 2021-10-21T17:57:11+02:00 24-10-2021 7:05|Top Blogger|0 Commenti

Nascosto nel fitto della foresta, in un luogo suggestivo, solitario e certamente mistico, l’eremo di San Girolamo merita un’escursione che lascerà il segno nei vostri cuori.
Si trova alle pendici del monte Fogliano, in territorio del comune di Vetralla, a una ventina di chilometri da Viterbo, nell’alta Tuscia. Venne fatto scavare nella roccia viva da frate Girolamo Gabrielli, figlio di una facoltosa famiglia senese che nel 1525 decise di ritirarsi nella secolare faggeta per dedicarsi alla meditazione e alla preghiera.

La faggeta di monte Fogliano

Ma, due anni dopo, i lanzichenecchi, in marcia verso Roma per metterla a ferro e fuoco e catturare papa Clemente VII per conto dell’imperatore Carlo V, passando per quei luoghi, si fermarono all’eremo di fra’ Girolamo distruggendolo e malmenando il povero frate che, salvatosi a stento dalla morte, decise di far ritorno a Siena, sua città natale ma lasciando comunque tutti i suoi beni ai poveri. L’eremo fu poi fatto riscostruire da un altro religioso, fra’ Marcantonio, concittadino di Girolamo, e rimase utilizzato fino al 1628.
Oggi è lì, solitario, nel silenzio del bosco, meta inconsueta dei visitatori più determinati che affrontano l’impegnativa ascesa tra i faggi secolari. Da Vetralla, in auto, si arriva sino alle pendici del monte Fogliano e poi si prende la strada che porta al convento di Sant’Angelo, situato poco più a monte. Superato quest’ultimo bisogna inoltrarsi a piedi sulla destra in uno dei sentieri che si inerpicano verso la cima e seguire i segnali, strisce biancorosse sui tronchi degli alberi. A un certo punto l’eremo vi apparirà in tutta la sua suggestiva solitudine.

Splendido panorama dal monte Fogliano

Nei pressi dell’eremo si trova il convento di Sant’Angelo, il suo primo nucleo fu costituito, nel VII secolo dall’Oratorio di San Michele, edificato dai Longobardi, divenne poi monastero Benedettino dipendente dall’Abbazia di Farfa. Tra il XIV e il XV secolo vi si insediarono i Francescani dal Terz’Ordine. Dal 1470 al 1744 fu trasformato in romitorio.
Nel 1744 San Paolo della Croce vi stabilì il secondo Convento della Congregazione Passionista e vi dimorò per 25 anni. Fu sottoposto alle soppressioni napoleoniche (1810-14) e del governo italiano (1875-77). E’ rimasto comunque sempre in attività.
Va ricordato che il monte Fogliano fa parte dell’antica Selva Cimina che una volta copriva l’intero territorio dei monti Cimini e si estendeva fino alle antiche città di Sutri, Nepi, Falerii Veteres, Fescennia, Ferento, Blera. Una propagine della Selva Cimina arrivava fino ai monti Sabatini e al lago di Bracciano, compresi Monte Calvi e Rocca Romana da una parte e l’odierna Manziana dall’altra. La vetta del monte tocca i 1063 metri sul livello del mare. La sua cima è ancor oggi ricoperta da una plurisecolare e impenetrabile faggeta che la circonda da ogni parte con alberi di oltre 30 metri ritenuti i più alti in Europa.

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