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The Exhibition, a Milano rivive la magia di Harry Potter

di | 2025-09-28T01:21:39+02:00 28-9-2025 0:20|Attualità, Sezione 5|0 Commenti

MILANO – Dal 19 settembre al 6 gennaio 2026, The Mall di Porta Nuova non sarà più soltanto uno spazio espositivo nel cuore del quartiere più moderno di Milano. Per quasi quattro mesi, si trasformerà nel luogo più magico del Paese: un varco tra il mondo che conosciamo e quello che abbiamo imparato ad amare tra le pagine e gli schermi, grazie alla saga di Harry Potter.

L’arrivo a Milano di Harry Potter The Exhibition non è solo un evento per i fan. È un’esperienza immersiva di nuova generazione, costruita per coinvolgere, sorprendere e – soprattutto – emozionare. Qui non ci si limita a osservare: si entra, si interagisce, si gioca, si sceglie. Ogni visitatore viene accolto da ambientazioni evocative, musiche familiari e una tecnologia sofisticata che accompagna in un viaggio personalizzato attraverso il mondo magico di Hogwarts e oltre. Il percorso inizia con la cerimonia di smistamento, dove si viene assegnati alla propria casa: Grifondoro, Serpeverde, Corvonero o Tassorosso. Da lì, si apre un cammino in cui ogni sala racconta un frammento dell’universo creato da J.K. Rowling. Si possono estrarre Mandragole nel laboratorio di Erbologia, lanciare incantesimi, scoprire gli ingredienti delle Pozioni, affrontare i propri timori nella lezione di Difesa contro le Arti Oscure, e persino esplorare i segreti custoditi nei corridoi di Hogwarts. Ogni gesto, ogni scelta, rende l’esperienza unica.

A rendere tutto più autentico, una straordinaria collezione di oggetti originali provenienti dai set cinematografici: costumi, bacchette, scenografie, libri magici e oggetti iconici come il Boccino d’Oro, il diario di Tom Riddle o la Mappa del Malandrino. Accanto a questi, pannelli multimediali e contenuti dietro le quinte svelano il lavoro creativo e tecnico che ha dato vita al mondo di Harry Potter sul grande schermo. Milanese è la vocazione all’innovazione e alla contaminazione culturale, e proprio per questo la città si rivela il contesto ideale per accogliere un evento di questa portata.

Porta Nuova, simbolo di una Milano internazionale, moderna e proiettata verso il futuro, accoglie una mostra che parla non solo di magia, ma anche di creatività, immaginazione e capacità narrativa. Non è un caso che già prima dell’apertura, biglietti e pacchetti speciali siano andati a ruba, segno che il legame con il mondo di Hogwarts è ancora vivo, trasversale, intergenerazionale.

Quello che si vive all’interno di Harry Potter The Exhibition va oltre la nostalgia. È qualcosa che appartiene alla sfera del rito collettivo. I bambini scoprono per la prima volta un mondo incantato. Gli adulti, invece, rivivono emozioni d’infanzia o adolescenza. Le famiglie si ritrovano unite in una storia comune. In ogni sala, in ogni volto che si illumina, si percepisce quanto queste storie siano ancora radicate nell’immaginario e nella memoria di milioni di persone. Ma l’esposizione milanese porta anche una riflessione più ampia su come stiano cambiando i modi di fruire la cultura e l’intrattenimento. Le grandi mostre immersive, sempre più diffuse, non si limitano a raccontare: fanno vivere. Offrono un tempo sospeso, un’esperienza in cui il visitatore non è spettatore ma protagonista. In un’epoca iperconnessa ma spesso disincantata, ci invitano a riscoprire il piacere della meraviglia.

Ma cosa cercano davvero le persone quando affollano una mostra del genere? Forse una parentesi dall’ordinario. Forse un luogo dove sentirsi parte di qualcosa di più grande, condiviso. O forse solo un modo per ritrovare, anche solo per qualche ora, quel senso di stupore che da adulti rischiamo di perdere. Alla fine del percorso, una semplice frase compare accanto a uno specchio: “le storie che amiamo non ci lasciano mai davvero”. Ed è vero. Non ci lasciano mai davvero perché continuano a vivere nei gesti quotidiani, nelle scelte che facciamo, nella capacità di vedere il mondo con occhi che sanno ancora sorprendersi. A volte si nascondono, altre volte riaffiorano con prepotenza. Ma sono lì, incastonate nel nostro immaginario come tracce silenziose.

A Milano, per qualche settimana, quelle storie prendono forma. Camminano tra noi, si fanno pareti, luci, suoni, oggetti. Si fanno esperienza. E ci ricordano che – in fondo – crescere non significa smettere di credere nella magia, ma imparare a riconoscerla nei luoghi inaspettati. Anche in un’esposizione, in una sala buia, in uno specchio che riflette molto più di un volto. Basta varcare la soglia. E lasciarsi toccare, ancora una volta.

Ivana Tuzi

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