//Taranto nel cuore: certi amori non finiscono…

Taranto nel cuore: certi amori non finiscono…

di | 2022-09-04T09:05:27+02:00 4-9-2022 7:00|Punto e Virgola|0 Commenti

“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano…”. Nelle parole cantate da Antonello Venditti, il senso di un viaggio nella memoria che risveglia sensazioni antiche, sottili, piacevoli. Mai dimenticate, per carità; piuttosto accantonate e riposte negli angoli più reconditi e per questo più intime e personali. Tornare in Puglia, a Taranto in particolare, è per chi scrive un momento sempre emozionante. Sarà per l’età che inesorabilmente avanza, sarà per l’assenza (assai lunga, stavolta) dai luoghi dell’infanzia, della giovinezza e della prima maturità, sarà perché stavolta la permanenza si è prolungata… Insomma, l’amore incondizionato si è nuovamente manifestato. Non era mai finito, in verità: ha solo fatto qualche giro strano e poi è tornato. Prepotente, coinvolgente, affascinante.

La Vespucci attraversa il canale navigabile che collega Mar Grande e Mar Piccolo

Taranto è una città meravigliosa: è vero, il giudizio è di parte e quindi non esattamente razionale. Sebbene offesa e vilipesa da scelte (politiche, innanzitutto) che risalgono agli anni Sessanta, conserva il fascino travolgente del borgo fondato 2500 anni fa dagli esuli spartani (i migranti dell’epoca), fuggiti dopo una delle tante guerre contro Atene o contro chissà chi, e approdati in quel cantuccio di un golfo che per conformazione naturale si difendeva praticamente da solo. A chi invece avrebbe immaginato di attaccare da terra, avrebbero risposto loro, gli spartani, guerrieri valorosi ed esperti che di certo non si spaventavano di fronte alla necessità di combattere per difendere la loro nuova terra. Lì nacque la Magna Grecia di cui Taranto fu degnissima capitale, tanto da sfidare persino il potere di Roma. Le cose non andarono secondo le intenzioni, ma restò sempre (nonostante la sottomissione e l’umiliazione subita) quel carattere peculiare di indipendenza e di ribellione.

Orazio scrisse “molle Tarentum”: più che al carattere degli abitanti, è probabile che si riferisse al clima. Lo scirocco, con il suo carico di umidità, ammoscia tutto e tutti, anche le migliori intenzioni. E poi il dialetto, un vero e proprio unicum che si parla solo in città. Basta allontanarsi di qualche chilometro per imbattersi in inflessioni salentine o baresi che inficiano l’idioma del capoluogo. Due mari (quello Grande e quello Piccolo) uniti da un canale navigabile sormontato da una imponente struttura in acciaio: il Ponte Girevole, la cui apertura per il passaggio delle navi (a proposito, proprio in questi giorni è tornata la meravigliosa Amerigo Vespucci, l’ammiraglia storica della Marina Militare italiana) è uno spettacolo da non perdere.

Trani

Quando si dice Taranto, si pensa subito alle spiagge. Sia la costa occidentale che quella orientale offrono soluzioni per tutti i gusti e sempre di elevato livello. Da una parte Chiatona, Castellaneta Marina, Ginosa Marina che precedono Metaponto e introducono alle coste calabresi; dall’altra si parte dalla conca del Tramontone (affollatissima sin da giugno anche perché è la più vicina alla città), poi Gandoli, Montedarena, Lido Silvana, Campomarino, Torre Ovo, San Pietro in Bevagna, Torre Colimena, ultimo baluardo tarantino prima di entrare nel Salento leccese, diventato meta privilegiata del turismo del terzo millennio: Porto Cesareo, Gallipoli, Ugento e giù fino a Santa Maria di Leuca, lì dove si baciano Ionio e Adriatico. Mare cristallino e spiagge invitanti dovunque.

Martina Franca

Ma anche verso l’interno non mancano piacevolezze per tutti i sensi: basti citare la civettuola Grottaglie (la città delle ceramiche) e l’incantevole Martina Franca, capitale della Valle d’Itria da cui si domina l’imperdibile panorama dei trulli che punteggiano quelle zone. La permanenza però ha consentito anche una scoperta, per tante volte rinviata: Trani e la sua magnifica cattedrale sul mare. Bisogna solo aggiungere che ad ogni tappa si sono potuti associare i sapori di una cucina semplice e proprio per questo molto più convincente rispetto a proposte magniloquenti, ma che alla prova dei fatti si dimostrano decisamente meno invitanti.

Questa è Taranto, questa è la Puglia: certi amori non finiscono (e non finiranno mai), fanno soltanto dei giri particolari e poi inesorabilmente ritornano.

Buona domenica.

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi