//Smartphone, la patente per educare i ragazzi

Smartphone, la patente per educare i ragazzi

di | 2022-06-05T17:52:49+02:00 5-6-2022 7:10|Pensierino del Mattino|0 Commenti

Su questo progetto ci stanno lavorando da luglio fino ad arrivare al 27 maggio con la consegna ufficiale della “Patente per lo Smartphone”: è stato un lungo percorso proprio perché la tematica è molto interessante soprattutto per un Istituto Comprensivo dove hanno scoperto che non non è mai troppo presto per iniziare a fare prevenzione, perché hanno addirittura iniziato con incontri formativi con figure carismatiche come il dottor Prosperi (che da psicologo è a contatto con vittime minorili, una persona esperta su un campo delicato coma la scuola primaria), perché elementi di sopraffazione e di pseudo-bullismo cominciano già alla primaria.

All’Istituto Comprensivo di Parabiago si sono attivati perché è un progetto di educazione civica, proprio per non stigmatizzare e non per colpevolizzare ma per condurre questi ragazzi all’utilizzo corretto delle nuove tecnologie in quanto oramai in classe non ne possiamo fare a meno. Il Comprensivo di Viale Legnano a Parabiago, in provincia di Milano, è una scuola particolarmente digitale, infatti anche quando c’è stata l’emergenza Covid sono partiti subito grazie al capitale umano preparato e dotata di tutti gli strumenti utili. In pratica questi ragazzini sono accompagnati ad un utilizzo consapevole della tecnologia digitale, chiarendo che il dispositivo lo usano solo quando l’insegnante consente di usarlo.

Monica Fugaro, dirigente scolastica

La patente dello smartphone è un progetto istituzionale attivo in Piemonte e la dirigente scolastica Monica Fugaro, dell’Istituto Comprensivo di Parabiago, si è attivata per cercare di portarlo anche in Lombardia, riuscendo a costituire una rete di 13 scuole in collaborazione con la Fondazione OnLus “Contorno Viola” dove ci sono persone molto competenti e quindi favorendo una formazione a cascata, prima sui docenti e poi sui ragazzi. Questo strumento bellissimo è stato inventato proprio della senatrice Elena Ferrara, firmataria della Legge 71/2017 che ha come obiettivo “contrastare il fenomeno del cyberbullismo in tutte le sue manifestazioni, con azioni a carattere preventivo e con una strategia di attenzione, tutela ed educazione nei confronti dei minori coinvolti, sia nella posizione di vittime sia in quella di responsabili di illeciti, assicurando l’attuazione degli interventi senza distinzione di età nell’ambito delle istituzioni scolastiche”.

La senatrice Elena Ferrara

La senatrice Elena Ferrara è stata una docente di Carolina Picchio, la ragazza suicidatasi per azioni di cyberbullismo e da allora ha sposato la causa della prevenzione, un’educatrice anche nel modo di approcciare i ragazzi e quindi tutto questo percorso che si concretizza in questo graziosissimo patentino che hanno fatto stampare per tutti i ragazzi coinvolti, così loro la terranno nel loro portafoglio perché sono ragazzi piccoli infatti stiamo parlando comunque di quinta primaria piuttosto che di prima media.

Gli alunni sono stati resi protagonisti perché non basta solo informarli perché in aula magna ognuno pensa ai fatti suoi, se invece li rendiamo protagonisti di qualcosa si sentono coinvolti e con delle professionalità solide dell’apprendimento ed alla fine devi sostenere anche un esamino, il loro primo esame. La dirigente scolastica Fugaro tiene a sottolineare la preziosa presenza di diverse figure professionali di riferimento fra le quali Pietro Forno, l’ex magistrato della Procura di Milano esperto di reati sessuali e contro i minori, esponenti della Polizia Postale e della Fondazione Ticino Olona, che ha patrocinato il progetto di rete.

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