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Romaeuropa Festival: un vero inno alla pace

di | 2022-05-19T19:58:06+02:00 22-5-2022 6:40|Sezione9, Spettacolo|0 Commenti

ROMA – Forse perché coincide coi tempi dell’amarissima guerra in Europa, portata dalla Russia all’Ucraina, il Romaeuropa Festival 2022 – anche se avrà luogo dall’8 settembre al 20 novembre prossimi e forse la guerra allora sarà conclusa – ha un carattere poco festoso, irto di eventi quasi accavallantisi negli 80 spettacoli con 155 repliche, 400 artisti dai cinque continenti, in 18 spazi di Roma. Insistono le dichiarazioni del presidente Guido Fabiani e del direttore generale e artistico Fabrizio Grifasi, sul ripudio delle guerre, delle violenze, delle aggressioni, delle fughe dai paesi d’origine, che riaffiorano dalla più parte degli spettacoli: e forte è la loro insistenza sul valore e sul potere del dialogo artistico.

La ballerina belga Anne Therese De Keersmaeker

Fabrizio Grivasi, direttore generale e artistico del REF

Ma troppo lunga è la guerra e troppo lontana la pace, perché torni il sorriso sul mondo, anche se il REF è in collaborazione con l’UNHCR, che opera aiutando 130 paesi, e darà i biglietti gratuiti degli spettacoli ai cittadini ucraini e dei luoghi limitrofi. Lunga e gloriosa è invece la storia del 37° Romaeuropa Festival, che dopo l’estate inizierà: l’8 e 9 settembre sarà l’ICK Dans Amserdam diretta da Emio Greco e P.C. Scholten – ben noti al pubblico per la loro creatività – ad inaugurare la manifestazione con “We Want All”, un titolo che giustifica il mix di danza rock, pop, classica che ci aspetta. Volentieri sarà nuovamente incontrato il Berliner Ensemble fondato da Bertold Brecht , che con la regìa di Barrie Kosky rIproporrà “L’Opera da tre soldi” (1928) di Kurt Weile, che ebbe enorme influenza sul teatro musicale del Novecento.

Con la fiamminga Anne Teresa De Keersmaeker, il 13-14 settembre entra in ballo nella cavea del Parco della Musica la collaborazione del REF con Dance Reflection by van Cleef & Arpels, che esploderà nella coreografia “Drumming” su musica di Steve Reich, un ubriacante vortice di suoni per batteria, ottoni, fiati e voce. E sempre nella cavea, il vertice della danza contemporanea e del minimalismo lo avremo con la famosa tedesca Sasha Waltz & Guests, il 17-18, che con “In C” del 1964 visualizzerà la musica del massimo statunitense Terry Riley, in un clima coreografico di dinamismo cromatico: e nella serata conclusiva del REF, il gruppo belga Ictus con Musica per Roma, il Collegium Vocale Genyt e la voce di Susanne Vega, eseguirà il capolavoro di Philip Glass “Einstein On The Beach”.

Il ritorno dei classici fa la sua comparsa con la francese Maud Le Plade, che col musicista Pete Harden cercherà di rendere ‘compiuta’ la celeberrima “Sinfonia Incompiuta” di Schubert, con variazioni musicali e coreografiche: mentre coi “Madrigali guerrieri et amorosi” di Monteverdi verranno visualizzati tutti i tipi di lotte per la libertà dell’amore. Ci sarà anche il coreografo Enzo Cosimi, con la sua drammatica ironia, a tornare sulla tragedia antica, in “Orestea – La trilogia della vendetta”. Altrove la violenza e l’orrore con responsabilità dell’uomo vengono allo scoperto: Valentino Villa inscena “Au bord” di Claudine Galea, sull’indicibile vergogna di Abu Ghraib, e Rabih Mroué si addentra nella guerra civile in Libano. Milo Rau con Grief and Beauty” si addentra sugli incubi della morte: mentre Caroline G. Nguyen, ultimo orrore, confonde bontà e fraternità con la fantascienza, in “Fraternité”.

Si spazia dall’Africa (la seducente sudafricana Robyn Orlin), al Messico (compagnia Lagartjas Tiradas al Sol), all’Asia (assolo spirituale di Choy Ka Fal), ma poi si torna in Italia e ai prodromi del Fascismo, con “Ottobre 1922” di Renato Sarti. E sulle tante sezioni musicali, letterarie coreografiche, circensi del REF 22 non mancano sprazzi visionari sul nostro futuro, con “Anni luce” di Maura Teofili, “Dancing Days” di Francesca Manica, “LineUp!” di Giulia di Giovanni e Matteo Antonacci su una drammatica quotidianità. Non mancherà nell’universo REF neanche la rete Digitalive per la creatività digitale, né la sezione per l’infanzia col REF Kids & Family, curata da Stefania Lo Giudice, e molto altro ancora.

Paola Pariset

Nell’immagine di copertina, una coreografia della tedesca Sasha Waltz

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