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Pippi Calzelunghe, 80 anni e non sentirli

di | 2025-04-10T19:17:32+02:00 13-4-2025 0:15|Cultura, Sezione 4|0 Commenti

MILANO – Alla Bologna Children’s Book Fair si è festeggiato il compleanno di un libro che sa ancora far parlare di sé: Pippi Calzelunghe. Per celebrare l’anniversario, la casa editrice Salani ha appena pubblicato un’edizione speciale del romanzo, presentata in questa importante Fiera. A “spegnere le 80 candeline” di un romanzo per ragazzi che trova parole adatte a tutti è stato il pronipote dell’autrice svedese Astrid Lindgren. La storia ripropone un tema sempre attuale, quello che attraverso storie piene di fantasia, vuole sottolineare l’importanza di diventare grandi coltivando i propri desideri, lottando per la loro realizzazione e diventando presto indipendenti. Proprio il pronipote di Astrid ha raccontato come sia nato il personaggio di Pippi Calzelunghe, una ragazzina, vivace, anticonformista, orfana ma per niente preoccupata di dover affrontare la vita quotidiana.

Astrid Lindgren

Qualcuno l’ha definita una femminista ribelle, ora si potrebbe dire che è davvero una ragazza in gamba, di quelle che sanno costruire il proprio futuro contando su sé stesse. Interessante scoprire come l’autrice abbia potuto far nascere Pippi Calzelunghe. Sembra che le cose siano andate così: un giorno, Karin, la figlia di Astrid, era a letto con la polmonite e chiese alla madre di raccontarle altre storie ancora. “Quale altra storia vuoi ascoltare?”, chiese Astrid. “Raccontami di Pippilotta Pesanella Tapparella Succiamenta Calzelunghe”, fu la risposta. Cosa inventare per una ragazzina così determinata in men che non si dica?

La richiesta non mise in crisi Astrid, che prontamente andò a frugare tra gli album di famiglia dove comparivano immagini della fattoria, con asini e cavalli, istantanee che raccontavano le avventure incredibili di tre fratelli impegnati a divertirsi nella campagna svedese. Proprio nelle foto trovò immagini di animali selvatici, simpatiche scimmiette, la casa sull’albero. Pippi in fondo era già lì nascosta tra le foto e le somigliava parecchio, bastava raccontarla e colorarla con avventure fantastiche. Il personaggio protagonista è una bambina le treccine rosse e le scarpe lunghe il doppio dei suoi piedi. La ragazzina, orfana di madre, vive da sola in attesa che torni suo padre, un marinaio scomparso in mare.

Nella fantasia di fanciulla lo ha trasformato in un Re di un’isola lontana, tanto lontana che fa fatica a tornare a casa da sua figlia. Pippi Calzelunghe vive in una grande casa chiamata Villa Villancolle, con un cavallo, Zietto, e una scimmietta di nome Signor Nilsson. Una bella compagnia che la rende forte e coraggiosa. Non va a scuola come i ragazzi della sua età ma nel corso della storia diventa amica di due bambini normali, Tommy e Annika, che vivono nella casa accanto, e che ovviamente trascinerà in avventure incredibili.

“Pippi sfida il mondo in una fase della vita in cui si è molto fragili. E invece lei vive da sola, solleva un cavallo, affronta il mondo senza paure. È la bambina che tutti, maschi e femmine vorrebbero essere” dice Mariagrazia Mazzitelli, direttrice editoriale di Salani che aggiunge che il segreto di questo libro è “una straordinaria capacità comunicativa, la qualità della scrittura, i contenuti. Ma soprattutto la capacità di Astrid Lindgren di guardare il mondo ad altezza di bambino. Per questo la sua freschezza dopo 80 anni non è cambiata”. Quando Pippi Calzelunghe arrivò nel mondo nel 1945 il libro creò un vero scandalo. Gli adulti e tra questi soprattutto gli educatori, i genitori e i critici letterari trovarono il personaggio di Pippi troppo scandaloso e addirittura diseducativo.

Secondo alcuni insegnanti e pedagogisti svedesi Pippi Calzelunghe dal momento che non rispettava le figure più grandi, non andava a scuola e viveva senza la supervisione di un adulto poteva incoraggiare un atteggiamento anarchico e rivoluzionario nei bambini. Solo il tempo ha fatto sì che il libro venisse rivalutato e considerato del tutto innovativo. I primi a decretarne il successo furono i bambini attraverso il passaparola e il coinvolgimento dei genitori. Attualmente il libro viene considerato un classico senza tempo, e continua a essere letto e tramandato di generazione in generazione in tutto il mondo. Tradotto in ottanta le lingue tra cui anche la lingua zulù.

Astrid Lindgren

“È stato uno dei primi veri fenomeni pop degli anni ’70, specie in Italia, dove il libro era uscito a fine anni ’50 ma in quel momento risultava poco comprensibile nella società di allora. Nel ’68 Pippi diventa invece un emblema della contestazione, delle ragazze che iniziano l’emancipazione femminile. Con la tv entra in tutte le case e diventa popolarissima, con le sue trecce, le giarrettiere sulle minigonne, le calze di colori diversi”, aggiunge Mariagrazia Mazzitelli, direttrice editoriale di Salani che ne ha curato la nuova edizione. Oggi il libro si ripropone come un modello da seguire per dare concretezza alla vita quotidiana, riscoprendo la bellezza della natura e la voglia di mettersi in gioco, magari tralasciando almeno per un po’ il cellulare e i videogiochi.

Una piena rivalutazione della tolleranza, del rispetto per gli altri e del sentimento dell’amicizia che oggi più che mai sono necessari per dare un volto nuovo al pianeta terra.

Margherita Bonfilio

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