//Per Hitler e Mussolini pic-nic a S.Marinella

Per Hitler e Mussolini pic-nic a S.Marinella

di | 2022-02-13T07:19:15+01:00 13-2-2022 7:05|Top Blogger|0 Commenti

Nei primi giorni del maggio 1938, quando la Germania nazista stava gettando le basi per il secondo conflitto mondiale, un incontro assai importante si svolse tra il fuhrer, Adolf Hitler, il Re d’Italia, Vittorio Emanuele III, e il capo del Governo italiano, Benito Mussolini. Un summit decisivo per le sorti del mondo, non nell’immediato ma che tale diventò di lì a un anno. Nell’entroterra a sud di Civitavecchia, in quello dove poi nel 1949 sorgerà il comune di Santa Marinella, Hitler voleva convincere il Re e il Duce del fascismo, Mussolini, a firmare un’alleanza più stretta rispetto a quella già messa nero su bianco nel 1936. Ma Mussolini e Vittorio Emanuele III non erano ancora convinti che legarsi alla Germania – che già si era annessa l’Austria e i Sudeti in Cecoslovacchia – fosse una scelta conveniente per l’Italia. L’incontro a Santa Marinella divenne comunque propedeutico a quel tragico Patto d’Acciaio del giugno del 1939 che portò l’Italia a scendere in guerra al fianco dei tedeschi e a subirne le tragiche conseguenze.

Hitler e Mussolini all’esercitazione militare di Furbara

Ma torniamo a quella mattina dell’8 maggio 1938. Quattro giorni prima il cancelliere del nazismo era arrivato a Roma in visita ufficiale proprio con l’intento di convincere Mussolini a firmare un’alleanza più stretta. Tra i due, tra Hitler e Mussolini, c’è simpatia ma non fiducia completa. Tra il fuhrer e Vittorio Emanuele III non scorre buon sangue.
Alle 9.30 al piccolo aeroporto di Furbara, pochi chilometri a sud di Santa Marinella, i tre illustri ospiti assistono all’imponente parata di aerei italiani. Le evoluzioni erano in programma per il giorno precedente ma le cattive condizioni meteorologiche hanno poi costretto gli organizzatori a spostarle di 24 ore. Trecento velivoli eseguono numerose acrobazie concludendo poi l’esibizione schierandosi in cielo a formare la croce uncinata, simbolo del nazismo, e il fascio littorio. Per finire gli aerei, guidati dal figlio del Duce, Bruno, simulano un attacco a un ipotetico gruppo da sbarco sganciando in mare numerose bombe.

Il castello Odescalchi a Santa Marinella

Dopodiché il corteo di alte autorità italiane e tedesche si trasferisce a Santa Marinella dove, nell’entroterra, assistono a un’esercitazione di guerra con l’uso di artiglieria leggera e pesante durante la quale Mussolini può sfoggiare “quei prodigiosi carri armati simbolo di modernità industriale”. All’esercitazione prendono parte circa mille militari.
Terminata l’esibizione Vittorio Emanuele III, Adolf Hitler e Benito Mussolini scendono in riva al Tirreno per raggiungere il castello Odescalchi dove all’aperto, sotto i larghi teli stesi per proteggere dai raggi del sole i numerosi commensali, si svolge un pic-nic ristoratore.
Durante la strada che li riporterà a Roma il Re, il Duce e il fuhrer fanno una sosta veloce per visitare il Castello di Santa Severa.
Il 10 maggio Adolf Hitler lascia l’Italia con tutti gli onori che appartengono a un capo di Stato ma senza aver ottenuto quell’accordo definitivo che tanto desiderava. Accordo che verrà firmato a Berlino nel giugno del 1939 – il cosiddetto Patto d’Acciaio – che per l’Italia significherà sprofondare nel dramma della Seconda Guerra Mondiale.

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