/, Viaggi/Il Parco Faunistico Piano dell’Abatino va sostenuto

Il Parco Faunistico Piano dell’Abatino va sostenuto

di | 2025-02-17T00:40:08+01:00 16-2-2025 0:25|Sezione 6, Viaggi|0 Commenti

RIETI – Parco Faunistico Piano dell’Abatino: we want you. La struttura, 4 ettari tra Poggio Moiano e Poggio San Lorenzo (in provincia di Rieti), è punto di riferimento regionale per il recupero e la tutela della fauna locale, custodia di animali sequestrati per detenzione illegale, salvati dai centri di sperimentazione, esuberi di zoo, incidenti, malattie…

Uno sparviero

Il Parco invita a partecipare al bando per il servizio civile della Riserva Monti Navegna Cervia (che segue e coordina i bandi per il servizio civile) “Sentieri della natura e tutela della biodiversità” della durata di 12 mesi, un orario di servizio pari a 25 ore settimanali e un assegno mensile di 507.30 euro. C’è tempo fino alle ore 14 del 18 febbraio, i posti destinati al Parco Faunistico sono solo sei (www.politichegiovanili.gov.it domandaonline.serviziocivile.it, https://parcolucretili.it, per contattare il parco crase.abatino@gmail.com). La struttura ha bisogno di collaboratori, per loro sarà un’esperienza unica, a contatto con diverse specie di animali selvatici, in un gruppo di lavoro eterogeneo, entusiasmante, di diverse nazionalità.

Francesca Manzia, consulente del centro, con una volpe

Il parco è stato fondato verso la fine degli anni ’90, nel terreno di famiglia di Antonio De Marco, biologo, evoluzionista, ricercatore del Cnr. De Marco, in collaborazione con organizzazioni ed enti pubblici e privati coordina progetti di conservazione e recupero della fauna in difficoltà, attività sul benessere animale, in particolare i primati. Negli anni il Parco Faunistico è diventato un punto di riferimento, fondamentale dopo il passaggio del Corpo Forestale all’Arma dei Carabinieri, più volte ospite nella trasmissione Geo di Rai Tre.

Mufloni

Il Parco accoglie gli animali affidati dalla Polizia Provinciale e dal Corpo Forestale dello Stato, dalla Asl, li cura, riabilita, rilascia centinaia di animali selvatici ogni anno, ha quattro dipendenti, l’aiuto di esperti e volontari, è un grande impegno, ma non riceve finanziamenti pubblici adeguati, non è aperto né al pubblico, né per visite scolastiche. Il terreno è dato in comodato d’uso all’associazione “Giardino Faunistico Piano dell’Abatino” Odv presieduta da Laura Toti; nel direttivo Sara D’Angelo di Vitadacani, Giuseppina Lodovisi guardaparco del Parco dei Monti Lucretili, Pietro Teodonio, insegnante di scienze, Elena Baistrocchi, toscana, esperta di primatologia.

Cebi dai Cornetti

Il sostegno è dato da Fondazioni: la svizzera Faccin, la reatina Fondazione Varrone ha donato una grande voliera, la toscana Ethoikos per la ricerca ecologica sui primati; quest’anno per la prima volta un contributo dalla Regione Lazio, un budget europeo per i volontari, i corpi europei di solidarietà con fondi volontari, donazioni private, il 5×100, perciò ogni contributo è ben accetto.

Bonifico: IT95D0306914601100000001782 Beneficiario: Giardino Faunistico di Piano dell’Abatino; una donazione con Paypal www.parcoabatino.org/aiutaci/, Iscrizione alla scheda su Teaming (1 euro al mese) https://www.teaming.net/parcofaunisticopianodell-abatino.

Gli interventi operatori e ambulatoriali, analisi cliniche, sono affidati all’Ambulatorio Veterinario di Trastevere a Roma e al Centro Veterinario specialistico in via Nomentana, sempre a Roma diretto da Paolo Selleri. Nei giorni scorsi è arrivato uno sparviere per la riabilitazione, prima del rilascio in natura: è stato già operato per un omero impallinato, una volpe ha bisogno di analisi, un lupo è stato operato al bacino e alla zampa, riceve cibo e assistenza senza contatto visivo con l’uomo, per poter essere reintrodotto in natura. A gennaio sono stati reintrodotti tre gheppi, momento sempre emozionante quando spiccano il volo dopo tanto tempo. E ogni volta l’augurio è di non fare brutti incontri: l’uomo.

Pavoni

C’è uno stagno per le tartarughe, uccelli acquatici, cicogne, i pavoni girano liberi. Recinti per mufloni, daini, asini, cinghiali, gabbie per le poiane, orsetti lavatori. Tre cinghiali non possono essere più rilasciati in natura, perché diventati troppo confidenti con l’uomo. Tante le scimmie, alcune in via di estinzione: 40 Cebi dai Cornetti, divisi in tre recinti, venuti dal Cnr e da zoo, vivono in America Latina, nelle foreste pluviali, hanno la coda prensile e quindi sono grandi manipolatori, perché possono avere le mani più libere, le Bertucce Macaca Sylvania sono nella lista rossa, vivono in Africa settentrionale, a Gibilterra, i Macachi di Tonkeama, dall’Indonesia, in via di estinzione, al Parco per un progetto del Cnr francese di ricerca etologica, i Macachi di Java (Macaca Fascicularis) non sono invia di estinzione, ma sono perseguitati e soggetti a sperimentazioni in laboratorio: quelli ospitati hanno il numero tatuato sul corpo.

Una poiana

E’ un peccato non poter visitare questo angolo che sembra un vero paradiso terrestre, potete consolarci con notizie e foto nel profilo social del Parco, nel sito www.parcoabatino.org , sentirvi parte attiva, con donazioni, anche piccole. Vi ringrazieranno anche 450 animali, alcuni dei quali resteranno per sempre, perché protetti, perché hanno troppa confidenza con l’animale più pericoloso: l’uomo.

Francesca Sammarco

 

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi