Ombre Festival 2025, l’appuntamento annuale dedicato alla cultura, alla giustizia e al dialogo tra istituzioni e società civile. Il festival ufficiale si svolgerà dal 19 al 27 luglio, ma quest’anno la rassegna si arricchisce con la sezione “Aspettando Ombre Festival”, che animerà Viterbo tra il 27 giugno e l’8 luglio. Presenti alla conferenza stampa di presentazione autorità locali e regionali: la sindaca Chiara Frontini, il questore Luigi Silipo, l’assessore alla Capitale europea della Cultura Alfonso Antoniozzi, il vice presidente dell’Assemblea regionale Enrico Panunzi, il consigliere regionale Daniele Sabatini, il presidente di Unindustria Viterbo Andrea Belli, insieme ai direttori artistici: Rosella Lisoni (dedicata a Pier Paolo Pasolini) e Alessandro Maurizi (responsabile di Ombre Festival).
Il primo appuntamento in calendario, venerdì 27 giugno, era incentrato sul tema della separazione delle carriere e della giustizia in Italia. Tra i relatori, Cesare Parodi, Rocco Maruotti, Mario Scialla e Rinaldo Romanelli, coordinati dalla moderatrice Giulia Merlo. Sabato 28, la presentazione del libro “Il destino di un bomber” con l’ex calciatore Andrea Carnevale, accompagnato dal giornalista Simone Dell’Uomo. Questi incontri inaugurano un ricco programma di eventi che toccheranno temi come diritto, memoria, sport, letteratura e attualità, caratterizzati da un linguaggio accessibile e dalla partecipazione attiva della comunità. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti.
Il format, che unisce cultura e legalità, ha registrato negli anni crescente attenzione istituzionale ed è bene ricordare che il tutto nasce più o meno una decina di anni fa, da un’idea geniale dell’ispettore di Polizia Alessandro Maurizi, condivisa da un gruppo di poliziotti visionari e passionali. L’anno scorso, la sinergia tra Comune di Viterbo, Regione Lazio, Polizia e imprenditoria locale, ha valorizzato tematiche fondanti come la trasparenza, la coesione civile e la promozione del territorio . Per il 2025 la scelta di inaugurare con Aspettando Ombre testimonia la volontà di costruire un percorso culturale diffuso nel tempo, estendendo l’impatto delle tematiche socioculturali e offrendo al pubblico momenti di riflessione già a partire da giugno.
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