//Niente pioggia e neve, l’Italia resta a secco

Niente pioggia e neve, l’Italia resta a secco

di | 2022-02-24T20:05:20+01:00 27-2-2022 7:05|Top Blogger|0 Commenti

All’Aisam, l’Associazione italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia, non hanno dubbi e si dicono preoccupati. Fino ad oggi è stato un inverno a secco e nei prossimi mesi la situazione non dovrebbe cambiare cosicchè ci sarà d’aspettarsi un’estate con forte rischio di siccità e soprattutto con un allarme incendi che si fa sempre più preoccupante.
Ma entriamo nei particolari, l’Italia nei mesi di dicembre e gennaio ha ricevuto l’80% di pioggia in meno rispetto alla media annua e un -60% per quanto riguarda le precipitazioni nevose. Le previsioni per i prossimi mesi non sono affatto ottimistiche aggravando, secondo i tecnici, le condizioni di grave siccità.

La portata del Po assai sotto la media stagionale

Poca pioggia al nord Italia ma anche in altre parti della penisola con la Sardegna che ha toccato un –72%. Solo nel mese di gennaio, affermano all’Iconaclima, all’Italia sono mancati 5 miliardi di metri cubi d’acqua piovana. Addirittura il fiume Po ha subìto una situazione idrica tipica del mese di agosto con i suoi affluenti che stanno vivendo condizioni analoghe: il fiume Sesia -80%, il Tanaro -65%. E i distretti idrografici delle Alpi orientali e del Po, secondo l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), “hanno evidenziato una generale situazione di severità idrica bassa” con picchi negativi soprattutto in Piemonte e nella pianura veneta.

Con la siccità aumenta il rischio incendi

La siccità prevista è generalizzata, non preoccupa soltanto in vista dell’estate, il pericolo incendi è attuale, i numeri lo confermano. Nel primo mese dell’anno, rispetto allo stesso mese del 2021, il numero dei roghi è quadruplicato. A farli aumentare è un mix di fattori, aggravato dalla mancanza cronica d’acqua.
L’Aisam non ha dubbi: “La siccità e l’aridità dei terreni rappresentano un rischio anche per gli incendi, soprattutto in occasione di giornate di vento forte di Föhn, come è successo nelle scorse settimane. Sono tutti segnali del cambiamento climatico, e di quel riscaldamento globale che anche il VI Rapporto del Panel Intergovernativo per i cambiamenti climatici nel 2021 ha definitivo inequivocabile”.

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