//Guardate quella fiction: licenziato in tronco

Guardate quella fiction: licenziato in tronco

di | 2021-04-18T01:03:09+02:00 18-4-2021 7:00|Punto e Virgola|0 Commenti

Riccardo Cristello è padre di due figli e ha 45 anni; da 21 anni lavora come tecnico di controllo costi. Suo malgrado, è diventato un personaggio perché è stato licenziato in tronco dalla sua azienda, ArcelorMittal, che è proprietaria e gestisce (chissà ancora per quanto) la più grande acciaieria d’Europa, quella di Taranto. In sostanza, ex Ilva e ex Italsider. Si dirà che essere licenziati rientra, per così dire, nei rischi del mestiere, soprattutto in tempi così difficili come queli che stiamo attraversando. Però, la motivazione che ha determinato la cosiddetta “giusta causa” (che ha condotto prima alla sospenzione e poi al licenziamento) appare alquanto singolare. Già, perché Riccardo Cristello si è macchiato di una colpa gravissima agli occhi del colosso siderurgico indiano: ha ricondiviso in un gruppo su Facebook un post che invitava amici e colleghi a vedere la fiction tv “Svegliati amore mio”.

Riccardo Cristello, il tecnico licenziato

La miniserie (andata in onda su Canale 5, scritta e diretta da Simona Izzo e Ricky Tognazzi, protagonisti Sabrina Ferilli, Ettore Bassi e Francesco Arca) racconta la storia che si sviluppa intorno ad un’azienda siderurgica, la Ghisal, le cui polveri sottili provocano una leucemia alla figlia della protagonista, ma non c’è alcun riferimento diretto a Taranto, essendo ambientata vent’anni fa e in luogo immaginario. Ma, evidentemente, un dipendente non può permettersi un atteggiamento palesemente “aggressivo” e così l’amministratore delegato di Mittal-Italia Lucia Morselli ha firmato il pesantissimo provvedimento disciplinare. Che naturalmente è stato impugnato dal lavoratore attraverso il sindacato Usb che definisce il licenziamento “l’ennesimo schiaffo, come se non bastasse quanto fatto in precedenza, a tutta la comunità jonica che al danno, aggiunge la beffa. Lavoro precario e in condizioni di assoluta mancanza di sicurezza, emissioni inquinanti pericolose per la salute umana, impianti fatiscenti e pericolosi, relazioni con i sindacati e istituzioni ridotte a zero, situazione disastrosa per quel che riguarda le aziende dell’appalto, Cigs a pioggia”.

La faccenda non è piaciuta per niente anche al ministro del Lavoro Andrea Orlando che ha chiamato la manager per chiedere chiarimenti; Arcelor ha affermato di “aver fornito” le spiegazioni richieste. Ma dal ministero non risultano per niente soddisfatti. Va aggiunto che un altro lavoratore era stato colpito da analogo provvedimento di sospensione, ma dopo le scuse pubbliche, la questione è rientrata senza ulteriori conseguenze: “Non aveva finalità denigratorie e offensive verso nessuno”, ha scritto dopo aver incontrato i rappresentanti dell’azienda ed essere riuscito a mantenere il posto di lavoro.

Lo stabilimento ArcelorMittal di Taranto

“Dentro la fiction ci sono tutte le voci di un’Italia che soffre, soprattutto quelle del sud: nel nostro paese ci sono 42 acciaierie e simbolicamente le raccontiamo tutte”, ha spiegato Simona Izzo. Anche se in “Svegliati amore mio” non c’è alcun riferimento diretto né a Taranto, né ad ArcelorMittal, la trama della fiction terminata con buoni ascolti il 7 aprile scorso, ha molte analogie con i problemi vissuti dal capoluogo pugliese. Nel post condiviso dagli operai si leggeva: “La fantomatica acciaieria Ghisal altro non è che lo stabilimento siderurgico di Taranto. Non mi meraviglio che interessi forti si siano mossi per occultare l’ennesima tragedia che colpisce i bambini della nostra città. Non mi meraviglio ma lo trovo vergognoso. Chiedo a voi, lo chiedo a noi, inviate questo messaggio a chiunque di vostra conoscenza affinché la storia di questa bambina non rimanga coperta. In nome del profitto la vita dei bambini tarantini non conta, assassini”.

Arcelor Mittal Italia ha anche diffuso una nota in cui precisa dal suo punto di vista la situazione, premettendo di riconoscere e rispettare “la rilevanza artistica e sociale dell’industria del cinema e della televisione, così come di ogni altra forma di espressione artistica e culturale”. Quanto alla contestazione disciplinare e sospensione cautelativa di due dipendenti dello stabilimento siderurgico di Taranto, osserva che “tali provvedimenti sono stati adottati non per aver commentato la fiction Svegliati amore mio, ma per aver denigrato l’azienda stessa e il suo management, anche attraverso affermazioni di carattere lesivo e minaccioso. L’azienda deplora la distribuzione di notizie false e non verificate che a loro volta possano lederne l’immagine ma soprattutto procurare allarme e sconcerto nei lavoratori e nella popolazione”.

Sabrina Ferilli

La protagonista Sabrina Ferilli ha dato la sua disponibilità per pagare le spese legali di Riccardo Cristello; in campo è sceso anche un altro attore amato dal grande pubblico, Michele Riondino, da tempo in prima linea nella sensibilizzazione sul tema della salute e dell’ambiente con il suo evento, Uno Maggio tarantino. Anche il protagonista di tante serie tv si è offerto di sostenere le spese legali. “Sono stato trattato come un numero, colpirne uno per educarne cento – commenta Riccardo Cristello -. E pensare che si tratta di una cosa scritta sul mio profilo privato e condiviso con mia moglie, che possono leggere solo i nostri 400 amici. Ho solo fatto copia e incolla di un post su Facebook”.

Ognuno può farsi l’idea che vuole, ma una considerazione va fatta: sembra di essere tornati ad un secolo fa quando i “padroni” facevano quello che volevano, i sindacati non esistevano, e nemmeno le ferie, la malattia, la sicurezza sul posto di lavoro… Diritti sacrosanti che sembravano intangibili e invece… A proposito, ArcelorMittal si è dichiarata disponibile a rivedere il licenziamento se ci sarà una pubblica sconfessione del post, come accaduto nel caso dell’altro operaio.

Buona domenica.

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi