ROMA – Era la fine di novembre del 2023 quando fonti della comunità scientifica fecero sapere che l’iceberg più grande del mondo, chiamato A23a, si stava spostando dall’Antartide. A più di un anno di distanza sembra che il suo viaggio sia arrivato al termine, almeno per il momento. Come riferisce la Bbc, questa enorme massa di ghiaccio si è arenata al largo della Georgia del Sud, un’isola quasi disabitata nell’oceano Atlantico meridionale, dove ha iniziato a disgregarsi. Per ora, dunque, è abbastanza distante dalla costa da non minacciare pinguini e foche. Ma ci saranno comunque delle conseguenze.
Il distacco A23a dalla piattaforma di ghiaccio Filchner-Ronne, nell’Antartide occidentale, risale al 1986. All’epoca però l’iceberg rimase vicino alla costa, ancorato sul fondale del mare di Weddell. A novembre del 2023 le immagini satellitari rivelarono che aveva iniziato nuovamente a muoversi, spinto dalle correnti e dai forti venti. All’epoca misurava quasi 4mila chilometri quadrati (poco meno di una regione come il Molise) per circa 400 metri di spessore. Da allora, spostandosi verso mari più caldi, si è progressivamente ridotto. Ora si stima che abbia una superficie di poco più di 3.200 chilometri quadrati per 300 metri di spessore: non è più un grande blocco immacolato, perché si notano caverne lungo i bordi.
Ai primi di marzo, A23a ha colpito la piattaforma continentale a circa 80 chilometri dalla costa dell’isola della Georgia del sud e lì sembra essersi fermato. Se si fosse avvicinato di più, avrebbe probabilmente bloccato l’accesso al mare per pinguini e foche: un’eventualità che per ora non sembra realizzarsi. “Tutti gli iceberg sono destinati a sparire – spiega alla Bbc il professor Huw Griffiths, membro dell’equipaggio della nave da ricerca polare di David Attenborough che ora si trova proprio in Antartide -. È molto sorprendente vedere che A23a è durato così a lungo perdendo soltanto un quarto della sua superficie”.
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