CAMERANO (Ancona) – C’è un segreto che è stato custodito per secoli nelle viscere di Camerano, comune sulle colline del territorio del Conero abitato da settemila abitanti. E’ un segreto che solo negli anni ’70 i ragazzi rifugiatisi lì sotto da bambini durante la guerra, hanno voluto svelare. Da allora proprio loro, riuniti nel Gruppo di Ricerca Storica di Camerano, hanno contribuito a riaprire il bellissimo complesso ipogeo che si è sviluppato attraverso i secoli. Oggi esso è stato scoperto e reso visitabile come un sito di valore storico e archeologico di grande interesse.
Da un’epoca imprecisata l’uomo ha scavato la roccia sedimentaria formatasi su fondali marini ricavandone, in momenti e per scopi diversi, delle grotte che nel tempo hanno assolto varie funzioni. Il fatto che in nessun archivio esistano documenti sulla loro origine si spiega, probabilmente, proprio con l’utilizzo “privato” che la popolazione ne fece, o come deposito di prodotti alimentari (vino o olio ma anche frumento e formaggi), o per nascondersi durante le scorrerie di popolazioni nemiche. Dall’analisi comparativa con altre realtà sotterranee si può pensare all’inizio dello scavo in età protostorica o preistorica per l’estrazione della pietra con cui poi l’abitato soprastante fu costruito in epoche successive. La data più antica leggibile al loro interno, però, è quella del 1327, da non considerarsi come momento di fondazione ma come una delle fasi di riutilizzo.
Alcuni particolari, tuttavia, possono essere datati. Gli scavi più antichi sembrano risalire all’Alto Medioevo come rifugio per la popolazione. Stessa datazione, quella per la chiesa di Sant’Apollinare, la cui pianta ricorda una basilica o, ancora, un mitreo. La croce bizantina fa ricordare che il territorio di Camerano ricadeva nella pentapoli facente capo all’Impero d’Oriente con cui Camerano così attesta i suoi rapporti. Una testimonianza importante è quella delle carceri, riferibili per lo scavo più grezzo, ad una epoca più remota. Di sicuro si conosce la loro appartenenza, tra il XVIII e il XIX secolo, a qualche famiglia nobile, trovandosi sotto alle residenze dei Ricotti, dei Corraducci, dei Trionfi e dei Mancinforte.
La solennità e la simbologia di alcuni ambienti fanno pensare ad una destinazione di una parte di questi ambienti a luoghi di culto, a chiese sotterranee o punti di incontro esoterici, massonici. Ma, appunto, è proprio questo il mistero che si nasconde nel cuore di Camerano a venti metri sotto dal suo centro storico: che non se ne sa niente di preciso. E questo mistero è il motivo per cui un continuo flusso di turisti accorre a visitare questo labirinto affascinante.
Gloria Zarletti
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