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La Scarzuola, città mistica e onirica

di | 2021-10-17T11:01:50+02:00 17-10-2021 6:00|Sezione 1, Viaggi|1 Comment

MONTEGABBIONE (Terni) – La Scarzuola è un luogo onirico, fuori dal tempo e dallo spazio, immersa nel verde delle colline umbre, ubicata nella frazione Montegiove del comune di Montegabbione, in provincia di Terni.

È composta da una serie di costruzioni surreali e visionarie, da osservare a lungo in silenzio, cercando di varcare con la mente la soglia invisibile dell’immaginazione per comprenderne il significato che va interpretato come il sogno della città ideale progettata dall’architetto milanese Tomaso Buzzi e concepita come una scenografica città-teatro (prendendo come riferimento i modelli rinascimentali di Andrea Palladio, Vincenzo Scamozzi e Sebastiano Serlio).

In realtà il primo a costruire qualcosa in quel territorio fu nel 1218 San Francesco d’Assisi che, dopo aver piantato un cespuglio di lauro e uno di rose, fece miracolosamente scaturire dal terreno una fonte d’acqua, che non ha mai smesso di nutrire il sacro luogo, e poi utilizzando la scarza (una pianta palustre della zona da cui appunto il nome Scarzuola) realizzò una capanna dove potersi riposare in preghiera.

Successivamente per ricordare l’avvenimento i conti di Marsciano fecero edificare una chiesa ed un convento affidandoli ai Frati Minori che li gestirono fino alla fine del Settecento quando la proprietà passò in mano ai marchesi Misciattelli di Orvieto. Solo nel dicembre del 1957 l’architetto milanese Tomaso Buzzi, personaggio di grande cultura umanistica e letteraria, restauratore e inventore, oltre che arredatore di importanti palazzi nobiliari, acquistò l’intero complesso creando ideologicamente tra il 1958 e il 1978 l’ambizioso progetto architettonico ed urbanistico: una città ideale che lo rappresentasse.

La Scarzuola è davvero un luogo mistico, che si sviluppa tra pergolati e terrazzamenti, composta da forme geometriche, simboliche, grottesche ed astronomiche. Si snoda in un percorso alchemico che partendo dalla chiesa conduce ad un anfiteatro con un labirinto erboso disegnato sul terreno. La scenografia circostante comprende un insieme di sette teatri, realizzati in tufo, tra il sacro e il profano, con riferimenti culminanti nell’Acropoli e scorci dedicati al Pantheon, al Colosseo al Partenone e alla torre dell’orologio di Mantova.

Il percorso è tutto all’aperto e prosegue dall’anfiteatro (che regala anche la visione dell’ostrica e la perla) alla polena della Grande Madre, passando per la bocca di Giona, risalendo le 12 fatiche di Ercole, arrivando alla porta dell’amore che tutto vince, fino al cipresso fulminato da Giove e alla piramide di cristallo custodita dalla torre di Babele.

La Scarzuola non è per tutti, è una visione immaginaria, mistica, suggestiva e inafferrabile, difficile da raggiungere sia spiritualmente che fisicamente. Ad accompagnare i visitatori in questo misterioso percorso è Marco Solari, che dal 1981 ha ereditato La Scarzuola da Tomaso Buzzi e che ha portato a termine negli anni il progetto della città voluta dal suo creatore. Descrivendo se stesso Marco Solari, eccentrico e irriverente, cita testualmente: “Il personaggio è uno stronzo, vi manda affanculo, è maleducato, vi da’ del cretino e vi ruba 10 euro…”.

E questa citazione, forse in parte vera, è sufficiente a rendere l’idea di cosa ci si può aspettare se si decide di intraprendere il folle viaggio per cercare di capire l’irrazionale, bizzarro e affascinante mondo de La Scarzuola.

Paolo Paglialunga

One Comment

  1. ANNAMARIA 17 ottobre 2021 at 11:23 - Reply

    Nonostante l’irriverente citazione del Marco Scolari Direi che è un luogo veramente suggestivo, effettivamente da vedere bellissimo e interessantissimo.
    Il fatto poi che vi è passato San Francesco lo rende anche spirituale.
    Grazie per avermelo fatto conoscere

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