//Nelle Marche tra sorprese e suggestioni

Nelle Marche tra sorprese e suggestioni

di | 2020-08-23T06:44:49+02:00 23-8-2020 6:42|Top Blogger|0 Commenti

Vacanze estive 2020 all’insegna del Coronavirus, della paura del contagio e di tutto quello che ne consegue. Messa da parte la scelta del viaggio all’estero, pericolosa e addirittura impossibile, la maggior parte degli italiani che ne hanno avuto la possibilità si sono mantenuti all’interno dei confini nazionali.
E da questo punto di vista siamo fortunati. Il Bel Paese offre tanto, certamente molto di più di altri territori europei. Insomma per chi ha voluto girare l’Italia le possibilità sono state tante.
Non solo mare, non solo Alpi, Sardegna, Puglia o riviera romagnola. Molte altre le mete offerte, alcune delle quali poco conosciute, poco sfruttate ma altrettanto belle e interessanti.
Personalmente per le mie ferie ferragostane quest’anno ho fatto una scelta un po’ insolita: saltare da un posto all’altro di una regione italiana che conoscevo solo superficialmente: le Marche.
San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno, Recanati, Loreto e il parco del Conero, ma non solo. Fino alla scoperta di paesi arroccati su verdi colline la cui storia e le cui bellezze nulla hanno da invidiare ad altri luoghi d’Italia che fanno del turismo il loro fiore all’occhiello. San Benedetto del Tronto la conosciamo tutti, seppur solo per nome, ma passarci qualche giorno ti consente di visitarla e scoprire quel bellissimo frangiflutti, un muraglione a difesa del porto, che per circa un chilometro entra nel mare trasformandosi in un suggestivo ponte che unisce la città all’orizzonte. Un frangiflutti diventato una passeggiata sul mare, con centinaia e centinaia di persone che con il bel tempo lo percorrono ammirando i grandi massi messi a protezione delle onde che mani sapienti hanno trasformato in affascinanti sculture e coloratissimi murales (nella foto in alto).
Io e mia moglie abbiamo fatto base a Monte Prandone, paesino sulle colline di San Benedetto, a poca distanza dal mare. E da lì ci siamo mossi alla scoperta delle Marche. Monte Prandone, silenzioso, pulito e accogliente. Appena arrivati, dopo aver sistemato il nostro piccolo bagaglio nella casa vacanze presa in affitto, ci siamo avventurati in un giro di ricognizione nella parte più antica del borgo. Abbiamo incontrato alcune persone del posto che, sorridenti, ci hanno salutato. Poco dopo un gruppo di anziani dai quali abbiamo avuto la stessa accoglienza. “Hai visto? – ha commentato sorpresa mia moglie – qui la gente ti saluta pur non conoscendoti”.
Poi Loreto, luogo di pellegrinaggio con la Basilica che ospita la celebre reliquia della “Santa Casa” di Nazareth dove, secondo la tradizione, la Vergine Maria nacque e visse e dove ricevette l’annuncio della nascita miracolosa di Gesù.
Ma non solo, terra di vigneti, e immancabile è stato l’acquisto di pregiato vino e di amabili liquori.
Poi un salto a Recanati, il paese natale di Giacomo Leopardi. Lì tutto è dedicato al grande poeta. Non poteva mancare la visita alla casa-museo dopo una fila di due ore sotto il sole cocente. Più freschi, ma non tanto considerando la temperatura di quel giorno, un giro all’ombra del Colle dell’Infinito (ricordate “Tanto caro mi fu quest’ermo colle…”). Poi la classica foto sotto la statua (foto a destra) e via verso altre mete. Il giorno successivo ad Ascoli Piceno, con la sua splendida piazza del Popolo, e l’interessantissimo centro storico. Ah, dimenticavo, ad Ascoli abbiamo mangiato una eccellente pizza napoletana. Ovvio, gestore e cuoco sono partenopei.
La sorpresa, comunque, c’è stata quando siamo arrivati a Offida, uno dei borghi più belli d’Italia noto per il merletto a tombolo. Un’arte che da oltre cinque secoli si tramanda da madre in figlia. E a Offida abbiamo scoperto la bellissima chiesa di Santa Maria della Rocca, un gioiello in stile romanico-gotico, risalente al XIV sec. d.C. (a sinistra)
Quindi un veloce passaggio al parco regionale del monte Conero per ammirare le scogliere a picco sul mare e quindi il ritorno a Monte Prandone.
Una manciata di giorni, pochi certo, ma che ci hanno consentito di scoprire una parte d’Italia ricca di bellezze naturali, di cultura e di storia che merita di essere visitata.

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