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Il ricordo di Sinopoli, stroncato sul podio

di | 2021-04-24T12:29:56+02:00 25-4-2021 6:15|Personaggi, Sezione 4, Spettacolo|0 Commenti

ROMA –  Non è facile dimenticare il clima di quel 20 aprile 2001, quando nella Deutscher Oper di Berlino, l’inattesa e fulminante morte sul podio del già ben noto direttore d’orchestra veneziano Giuseppe Sinopoli, commosse il mondo. Le forze gli vennero meno e crollò, dinanzi alla moglie seduta in platèa, la pianista Silvia Cappellini, giunta da Roma spinta da un oscuro presentimento: e già dalla mattina, in taxi, il Maestro – stringendole la mano – le aveva ricordato quando, nel 1979 l’aveva conosciuta a Roma nel mondo musicale, appena diciottenne.

Il direttore d’orchestra Giuseppe Sinopoli

Martedì 20 aprile l’Accademia di S.Cecilia, ove il Maestro operò dal 1983 al 1987, ha voluto ricordarne la figura di Grande della Musica, a cominciare dalla cura dell’imminente libro (in versione italiana) “Gli dèi sono lontani. Giuseppe Sinopoli: una biografia” di Ulrike Kienzle. Ma il ricordo è proseguito e con una serie concerti online di brani musicali del Maestro, e dei compositori che lo precedettero. Tuttavia non nella ricorrenza del giorno della sua morte, né in quello dei suoi funerali a Roma il 23 aprile: ma il 20 aprile, come detto, sui canali social dell’Istituzione, indi per RAI Cultura su RAI 5 alle 17,30 con due puntate di “Prima della prima”, è stata ripresa la “Sinfonia n.5 di Chajkovskij”, dal Maestro interpretata.

Sinopoli con la moglie Silvia Cappellini (pianista) e i due figli

Soprattutto, Sinopoli a S.Cecilia – che già gli ha dedicato una sala in sede – nel 1997 aveva eseguito la “Nona Sinfonia di Mahler”, evidenziando la propria profonda formazione nel solco del sinfonismo tedesco, e che gli valse la nomina a direttore musicale dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma. Breve tuttavia ne fu il periodo: la necessità di un suono orchestrale particolare, spinse Sinopoli alla richiesta di un rinnovamento dell’ensemble, che non fu accettato dagli orchestrali, conducendo ad un attrito fra le parti e alla conseguente risoluzione dei rapporti. Forse queste tensioni nocquero al Maestro, e chissà che non fossero all’origine della sua drammatica e improvvisa morte.

Forte infatti era la sua passionalità nella musica, espressa nella direzione delle tante orchestre guidate nel mondo, e tale da fargli costantemente desiderare il ritorno nella famiglia, come in un luogo paradisiaco e amato. Densa, senza pause, drasticamente interrotta fu la sua vita: e di ciò è dovizioso il libro succitato, che uscirà a breve termine, come annunciato dall’Accademia di S.Cecilia. Il quale porrà in luce anche la passione di Sinopoli per l’Archeologìa, specie del mondo medio-orientale, che ha coltivato sino a giungere alla laurea, nell’Università di Roma La Sapienza, prevista pochi giorni dopo il concerto di Berlino: ma la morte glielo impedì.

Paola Pariset

Nell’immagine di copertina, il maestro Sinopoli dirige a Taormina

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