C’è un premio importante, prestigioso, che quest’anno ha acceso i riflettori su una scuola italiana. È il Leone d’Argento per la Creatività, assegnato dalla Biennale di Venezia nell’ambito del concorso nazionale dedicato ai progetti creativi delle scuole. A vincerlo, per la sezione delle scuole secondarie di secondo grado, è stato l’Istituto di Istruzione Superiore Andrea Scotton di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza. Una vittoria che non è solo simbolica, ma che racconta la forza educativa dell’arte, della tecnica, della parola.
Il progetto vincente si intitola “Macchina da Biblioteca”. Un nome evocativo, poetico, che racchiude un universo di significati. Non si tratta solo di un’opera artistica, ma di una vera e propria installazione cinetica che trasforma l’ingegneria in emozione, la meccanica in metafora. La Macchina da Biblioteca prende vita attraverso il movimento: libri che si sollevano, che si animano, che librano nell’aria. Ma non sono libri qualsiasi. Sono le pagine della Costituzione italiana a muoversi nello spazio, come se finalmente trovassero la forza per farsi sentire. Ogni libro sollevato è una voce che ritorna, un diritto che si riafferma, una storia che esce dal silenzio. Questa macchina dà nuova dignità a ciò che spesso viene dimenticato: la cultura, i valori, le persone, e lo fa con un linguaggio potente, che unisce tecnologia e visione, concretezza e poesia. Il progetto è stato fortemente voluto e sostenuto dal Dirigente scolastico, il professor Carmine Vegliante, e realizzato con l’entusiasmo e la competenza di studenti e docenti.
Un esempio perfetto di come la scuola possa farsi spazio di creazione autentica, laboratorio di pensiero critico, motore di cambiamento. Con “Macchina da Biblioteca”, l’Istituto Andrea Scotton ha saputo interpretare il senso più profondo della creatività: non solo inventare, ma dare significato, riscrivere il mondo con gesti nuovi. Il Leone d’Argento ricevuto alla Biennale non è soltanto un riconoscimento artistico. È il segno concreto che la scuola italiana sa eccellere, innovare, sorprendere.
È la conferma che, se si dà fiducia ai ragazzi e si lavora in squadra, si può arrivare lontano. Molto lontano.
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