/, Sezione 2/Tra fascino e bellezza, fari rossi da ammirare

Tra fascino e bellezza, fari rossi da ammirare

di | 2022-01-14T10:26:03+01:00 16-1-2022 6:05|Attualità, Sezione 2|0 Commenti

MILANO – Immergersi in un’atmosfera surreale e sognante: una piccola costruzione sul mare, posta a baluardo dei porti, dei promontori, delle coste. Dal 1200 a.C., un’antica popolazione divenne un popolo di navigatori del Mediterraneo: furono i Greci a definirli phoinikes, cioè “tinti di rosso”, dal colore di quelle stoffe color porpora, ricavato dal succo di una conchiglia, che commerciavano, insieme a vino, olio ed al prezioso legno di cedro per tutto il Mediterraneo ed oltre.

I Fenici, marinai dell’antichità, hanno avuto l’ardire di oltrepassare le Colonne d’Ercole. La navigazione all’inizio rimane comunque prevalentemente costiera e diurna, ma la necessità di potersi muovere sempre più spesso porta l’uomo a navigare anche di notte e così impara ad orientarsi con le stelle e con rudimentali strumenti nautici, ma questo non basta ad evitare scogli affioranti, banchi di sabbia e altri pericoli nelle notti scure, ed ecco la necessità di illuminare la notte con i primi “fari”, che non sono altro che falò di legna accatastata, situati nei luoghi più pericolosi per segnalare la rotta ai naviganti. Questi primi fuochi necessitano di continua cura, devono restare accesi tutta la notte, ci vogliono uomini che si alternino per la ricerca del combustibile e per tenerli accesi… Forse i primi “guardiani del faro” sono schiavi, che raccolgono e accatastano legname per alimentare continuamente di notte la pira che non deve spegnersi mai. Un faro che emana il suo fascino, fin dalla notte dei tempi, e attrae con la sua luce i natanti indicando l’approdo, la direzione giusta.

Il faro di Lignano Sabbiadoro

I fari tinti di color rosso, in Italia, sono rarissimi perciò virando sulla punta più a est ci si trova a Lignano Sabbiadoro, ove è situato un vecchio faro recentemente restaurato che per molti anni è stato il punto di riferimento dei navigatori. Nato nel 1928, anno della sua costruzione, dove già in precedenza esisteva una “lanterna” utile per segnalare alle imbarcazioni l’imbocco del canale che conduce al porto, fino a oggi, il Faro di Lignano è uno dei simboli più caratteristici del litorale. A sinistra dello storico faro, in epoca più recente, nel 1998, ne è stato costruito uno dalle medesime caratteristiche architettoniche tutto di colore rosso, molto più inoltrato verso il mare grazie a una lunga passerella in legno, divenuto un suggestivo punto panoramico da cui osservare la commistione tra le acque della Laguna di Marano e il Mar Adriatico. In occasione del solstizio d’estate, al Faro Rosso, si svolge il concerto all’alba, dove con i piedi nella sabbia, si ascolta la performance di un’orchestra d’archi che si esibisce mentre il sole sorge sul mare. Ridipinto dei colori originali bianco e rosso, i giovani innamorati si scambiano le promesse di un amore eterno, dove il tramonto riempie gli occhi e dove tutto sembra fermarsi tra acqua e cielo. Un luogo magico che ha fatto sognare molte coppie e che tuttora è musa ispiratrice per artisti provenienti da ogni dove.

L’antico faro di Ancona

Sulle rive adriatiche, al Porto Antico di Ancona continua a rimanere aperto il molo nord fino alla Lanterna rossa. Il faro di Ancona si trova sul colle dei Cappuccini, da cui prende il nome, all’interno del Parco del Cardeto. A poca distanza si trova il vecchio faro, che è stato in funzione dal 1860 fino al 1965, anno in cui è stato sostituito dal nuovo faro. L’8 agosto 1859, per volere di papa Pio IX (che partecipò alla cerimonia di posa della prima pietra) iniziarono i lavori per la costruzione del vecchio faro di Ancona. La struttura entrò in funzione il 10 luglio 1860. Esso fu l’ultima opera pubblica compiuta sotto l’amministrazione pontificia. Il vecchio faro, alto circa 20 m, ha la forma di una torre cilindrica in mattoni, con coronamento in beccatelli e base rettangolare. Una scala a chiocciola in pietra d’Istria conduce alla sommità avvolgendosi intorno al pozzo cilindrico del peso-motore. Dal terrazzo, di forma anulare, si gode una vista spettacolare sulla città, sul Golfo di Ancona, sul porto e sul mare aperto. Si possono osservare anche le due lanterne che segnalano l’ingresso al porto: quella verde posta al molo sud e quella rossa su quello nord.

Nei pressi del faro è stata posta una targa per ricordare l’esperimento che qui effettuò Guglielmo Marconi nel 1904. Nella notte dal 7 all’8 agosto, verso le 24, Marconi, il comandante della Nave Sardegna Enrico Nícastro, il comandante Quintino Bonomo, il tenente di vascello Caprioli, Kemp (assistente di Marconi) e il segretario Kershaw si recarono sul Monte Cappuccini per ricevere i segnali che doveva trasmettere la stazione di Poldhu distante circa 1750 km. Poco meno di un’ora dopo, Marconi, dopo aver opportunamente sintonizzato gli apparati con la stazione di Poldhu, si mise in ascolto e tutti poterono con meraviglia constatare la chiarezza e la forza dei segnali, principalmente in considerazíone sia della limitata capacità dell’aereo della stazione, sia del gran tratto di terre montuose interposto tra Monte Cappuccini e Poldhu.

Il faro di Ortona

Poco più a sud, Ortona custodisce il porto antico, molto vantaggioso e proficuo per l’Abruzzo meridionale, punto di attracco dei Normanni nel 1075 in guerra contro Trasmomdo di Chieti, usato poi anche dai veneziani per i commerci con le fiere della vicina Lanciano; fu utilizzato in due punti: quello “vecchio di Fosso Ciavocco” e quello nuovo aragonese sotto il castello, a insenatura a golfo, tanto che le porte di accesso alle mura erano due: quella della Marina (via D’Annunzio e Largo Castello) e quella del Castello (via Orientale e Largo Castello). Nel Medioevo, dopo che fu attaccato dai veneziani nel 1447, fu ampiamente ricostruito da Alfonso d’Aragona intorno al 1452, assieme al castello aragonese. Oggi del vecchio porto esistono rovine e un arco dietro il faro, analizzate nel 1987 e confrontate con l’architettura del castello. Nel XVI secolo (21 luglio 1566) mediante il porto, la città di Ortona fu saccheggiata dagli Ottomani, sbarcati nel piccolo golfo oggi nominato “Saraceni”, in ricordo dell’assalto.

Fonte di ispirazione per poeti e innamorati è anche il faro di Punta Carena, nell’isola di Capri sul capo omonimo a circa 3 km a sud-ovest di Anacapri. Il faro è attivo dal 1867. La sua costruzione è iniziata nel 1862 su progetto degli ingegneri borbonici ed è tra i maggiori fari d’Italia per dimensioni e potenza, dopo quello di Genova. La torre è ottagonale in muratura con lanterna e galleria, posta sopra un edificio di due piani per il farista. Il faro è stato ridipinto recentemente e ora è bianco con strisce verticali rosse. La casa del custode è di colore rosso.

Il Faro Capo Spartivento in Sardegna

Guardando la Sardegna si scorge il Faro Capo Spartivento, un promontorio a sud-occidente che costituisce il limite orientale del golfo di Teulada e il limite occidentale del golfo di Cagliari. Si trova a circa 5 km a sud-ovest di Chia nel comune di Domus de Maria. Il promontorio è di costituzione granitica ed il suo punto più alto si trova a 66 metri sul livello del mare. Ad est del capo si trova la bellissima spiaggetta di Portu Simoni Gibudda, nota come Cala Cipolla, circondata da pini e ginepri. Ad ovest si trovano gli scogli detti “i Padiglioni” e gli isolotti Ferraglione; qui la costa è rocciosa e disseminata di calette accessibili con la barca o a piedi attraverso sentieri impervi. Il faro d’altura di capo Spartivento è stato costruito nel 1866, ed è quindi tra i fari più antichi della Sardegna tuttora in funzione. È raggiungibile dalla spiaggia di Baia Chia tramite una strada sterrata lunga quattro chilometri. La lanterna si trova a 81 metri sul livello del mare, ha un’ottica fissa con portata di 18 miglia. La struttura sottostante è stata completamente rimodernata e adibita a Luxury Guesthouse dotata di quattro suites e due mini appartamenti, privatizzato ed è attualmente un resort di alto livello.

Il Faro di Capel Rosso all’isola del Giglio

Di costa in costa, sull’Isola del Giglio ci sono tre fari: Faro delle Vaccarecce, Faro del Fenaio e Faro di Capel Rosso che illumina la parte meridionale dell’isola, tuttora funzionante. Nel 2016 fu assegnata in concessione a privati per creare una struttura ricettiva. Il Faro di Capel Rosso è situato all’estremo sud è vicino all’omonima Punta. Come il Faro del Fenaio è stato costruito nel 1883 da parte della Marina Militare per rimpiazzare il vecchio faro di Punta Vaccarecce ed entrambi sono tuttora funzionanti. La struttura è formata da una torre bianca a sezione ottagonale che si eleva davanti alla parte centrale della facciata orientata verso il mare. La Lanterna si innalza a 90 metri sul livello del mare ed ha un’ottica rotante con una portata di 23 miglia. Nel film “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino una scena è stata girata proprio al Faro di Capel Rosso. La lanterna rappresenta nel film l’icona del ricordo d’infanzia, anzi di adolescenza, con il primo amore del protagonista sbocciato sul mare quando era giovanissimo.

Il Faro Rosso di Oneglia (La Spezia) è custode di mille baci segreti sui suoi scalini. Cosa c’è di meglio di una camminata cullati dal sole lungo Passeggiata Morin? Assaporare la brezza marina immersi nella zona della Sirena. Infine, Imperia dove sul molo lungo Porto Maurizio, viene inaugurata la passeggiata nel Mare, col tratto tra il Faro Bianco e il Faro Rosso è diventato così la Passeggiata nel Mare. L’apertura della nuova Passeggiata nel Mare di Porto Maurizio è stata anche l’occasione per lo svelamento della nuova Madonnina nel Faro, realizzata dai ceramisti di Albissola, in sostituzione della precedente andata perduta in una mareggiata nell’ottobre 2018.

Il fascino e la bellezza dei luoghi d’Italia permette ai viaggiatori di sognare sempre.

Claudia Gaetani

Nell’immagine di copertina, il faro rosso di Castiglione della Pescaia in Toscana

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi